Real Estate – Obama ripensa i mutui

Il dipartimento del Tesoro americano sta soppesando la possibilità di concedere ai proprietari costretti ad ipotecare la propria casa di affittare la proprietà per estinguere il debito conseguito con le banche. La notizia, diffusa da Reuters, si inserisce nel quadro della lenta ripresa americana dalla crisi.

Una portavoce del dipartimento del Tesoro ha dichiarato la volontà dell’amministrazione di vagliare il maggior numero di ipotesi attuabili per aiutare i proprietari e stabilizzare il mercato immobiliare, ma nessuna decisione è ancora stata presa. Il campo in cui l’amministrazione del neo-eletto presidente si sta muovendo è infatti delicata. La crisi immobiliare USA iniziata nel 2006, dopo cinque anni di boom nei prestiti volti all’acquisto di immobili, ha raggiunto record di rara negatività. A potenziare l’attuale crisi è soprattutto l’incremento della disoccupazione.

Il gran flusso di liquidi iniettati senza controlli dall’amministrazione Bush non ha riattivato il circuito di credito, e dall’autunno risulta sempre più difficile tamponare la falla. I 350 miliardi provenienti dalla prima Tarp (Troubled Asset Relief Program) sono serviti a malapena alle banche per recuperare le perdite accumulate nel 2008 e, sebbene queste vengano criticate dagli enti pubblici locali d’aver usato i fondi per fare dello “shopping bancario”, dagli istituti di credito proviene una forte opposizione ad ogni genere di controllo.

Ciononostante l’utilità di misure risolutive è indubbia anche per i creditori perché, con la crisi e la disoccupazione, si teme che i proprietari insolventi continuino a vivere illegalmente nelle proprie case, costringendo gli istituti creditori ad ordinare sgomberi, allungando di molto il processo di recupero dei capitali. Si attende quindi il piano governativo per sanare la situazione, che per Obama si sta rivelando un vero e proprio incubo fiscale.

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