Hedge, investitori in ostaggio

L’industria dell’Hedge ha da poco chiuso un periodo di dodici mesi che, per le performance, si classifica come miglior anno nell’arco dell’ultima decade, ma la crisi ha lasciato in eredità alcuni problemi che ancora devono essere risolti.

Jason D. Papastavrou, fondatore della newyorkese Aris Capital Management, che ha investito circa $250 milioni in Hedge funds, si lamenta di essere ancora in attesa di ben 155 milioni di dollari da parte di 22 manager.
“Non abbiamo da ridire nulla sull’illiquidità”, ha dichiarato Papastavrou, “Quello che obiettiamo è il modo con coi alcuni manager approfittano della situazione tenendo in ostaggio i soldi degli investitori per generare introiti per sé stessi”.

In effetti il caso di Papastavrou non è isolato. Alcuni gruppi di gestione, come D.E Shaw & Co, o Harbinger Capital Partners LLC, durante il periodo di crisi hanno congelato l’asset dei loro clienti e ancora devono restituire agli investitori cifre complessive che si aggirano intorno ai 77 miliardi di dollari, secondo i dati elaborati da Credit Suisse Tremont Index LLC.

La ripresa dei mercati nel corso del 2009 ha permesso ai gestori di ricavare introiti del 20%, contro le perdite del 19% registrate nel 2008, e non sussistono più attenuanti per giustificare il trattenimento dei capitali.
“Se da un lato simpatizzo per coloro che non sono stati capaci di vendere a fine 2008 a causa della bassa domanda”, spiega  Michael Rosen, capo investimenti di Angeles Investment Advisors, società californiana che offre consulenza per investire negli Hedge fund, “ora non ci sono più scusanti rispetto a 12 mesi fa”.

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