Gli hedge puntano oro e petrolio

Il polso sul mercato delle materie prime ci arriva direttamente dai fondi hedge. Bank of America – Merrill Lynch ha diffuso uno studio che riporta l’esposizione di diversi fondi hedge nei confronti del mercato equity, commmodity, valute e buoni del tesoro. I gestori più sofisticati del pianeta dichiarano di essere long sul mercato equity (limitatamente all’indice tecnologico Nasdaq). Diverso invece il sentiment verso l’indice esteso S&P500, venduto dai gestori dopo il rally di fine anno. A livello di materie prime, gli hedge sembrano essere rialzisti su oro, petrolio, carburante da riscaldamento e benzina. Posizioni che rimangono in essere anche se è stata ridotta la loro dimensione in portafoglio. In particolare, tra i prodotti energetici, lo studio riporta che il petrolio presenta resistenze intorno agli 80 dollari al barile e un breakout di 82-83 dollari che, se forzato, potrebbe spingere i prezzi fino a 100 dollari il barile. L’area di supporto è invece vista nel range 65-70 dollari. Sempre rimanendo nel settore energetico, i fondi dimostrano un atteggiamento ribassista sul gas naturale, per cui l’indicazione operativa è short. In questo caso il trading range dovrebbe rimanere intorno ai 6,10-6,50 dollari.
L’oro, nonostante le vendite dell’ultima settimana, mantiene un’impostazione rialzista che potrebbe spingere i corsi verso area 1.300-1.350 dollari/oncia. Dopo i massimi di dicembre (quando arrivò intorno ai 1.227 dollari) il metallo prezioso ha ritracciato bruscamente, fissando un’area di supporto a 970-1.070 dollari l’oncia. Secondo lo studio, però, l’oro rimane in un bull market secolare che spingerà i corsi fino a 1.500-1.600 dollari/oncia.
L’articolo completo lo puoi trovare su Soldi,
in edicola in questi giorni

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: