Renaissance, inciampa un re degli hedge

Meglio il gestore dell’algoritmo. Il caso dell’hedge fund Rief (Renassaince Institutional Equities Fund), lanciato da Renaissance Technologies, è l’ultimo di una serie che vede i fondi quantitativi, che utilizzano programmi algoritmici per costruire la propria asset location, registrare performances non del tutto soddisfacenti rispetto agli obiettivi.

Il gruppo Renaissance, fondato dal matematico James Simons, puntava con questo fondo a raccogliere 100 miliardi di dollari ma a cinque anni dalla sua emissione si è rivelato una vera e propria delusione.

Secondo quanto si legge sul Financial Times, Rief, che presenta uno dei più alti rating nel mondo, ha chiuso il 2009 con un ribasso del 6% per poi scendere ulteriormente dell’1,5% in gennaio e recuperare questa perdita in febbraio. Dal suo lancio, il fondo ha perso il 4,6% e pur battendo il proprio sottostante, l’indice S&P 500, del 2%, resta comunque fonte di perdita per i suoi investitori.

In termini di asset, il fondo è passato dai 600 milioni di dollari nel 2006 ai 26 biliardi del 2007, per arrivare ai 6 miliardi attuali, di cui il 40% imputabili ad un unico investitore.

Il fondo è stato particolarmente colpito all’indomani del fallimento di Lehman Brothers anche perché non ha posto restrizioni, come invece hanno fatto altri fondi, alle richieste di riscatto da parte degli investitori.

Renaissance non è certo l’ultimo dei gestori di hedge fund: il suo fondo Medallion è tra i migliori al mondo. Il gruppo ha rassicurato i propri investitori, precisando che sta mettendo al lavoro 200 dei suoi ricercatori per cercare di risolvere il problema di Rief. L’intento è piaciuto e secondo indiscrezioni gli investitori hanno ricominciato a puntare sul fondo.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!