Italcementi, ricavi a 5 miliardi

Dopo l’approvazione da parte del Cda di Italcementi dei risultati dell’esercizio 2009 venerdì scorso, oggi si è tenuto a Milano l’incontro con gli azionisti.
L’anno trascorso si è chiuso con ricavi consolidati pari a 5,006 miliardi di euro, in flessione del 13,3% rispetto al 2008. Il risultato netto è stato di 71 milioni di euro, in ribasso del 50%, mentre l’utile netto totale si è attestato a 215 milioni di euro, in flessione del 22,2%.
Il margine operativo lordo corrente è stato di 971 milioni di euro, in contrazione del 12,7%, mentre il risultato operativo è stato pari a 443 milioni di euro, in flessione del 27,1%.
Infine, l’indebitamento finanziario netto è stato pari a 2,419 miliardi di euro a fine 2009, in miglioramento di 259 milioni rispetto alla fine de 2008.
Sulla base dei risultati conseguiti, il Cda ha deciso di proporre all’assemblea un dividendo per azione di 0,12 euro, in calo rispetto ai 18 centesimi distribuiti per il 2008. Una cedola di analogo ammontare è stata proposta per le azioni di risparmio, ed entrambe, se approvate, saranno messe in pagamento dal 20 maggio prossimo.

Durante l’incontro con gli azionisti, tuttavia, è emerso come le prospettive globali del settore del cemento restino incerte, tanto che gli operatori di questo comparto non possono che agire sulla propria efficienza finanziaria od operativa. Grandi incognite si proiettano infatti sulla ripresa del mercato immobiliare nei vari paesi colpiti dalla crisi, e il fatturato dei produttori di cementi e calcestruzzo come Italcementi sarà sotto pressione sia sui volumi che sui prezzi di vendita. La catena dei costi rischia inoltre di risentire di un probabile rincaro dei combustibili, mentre a livello globale i vari mercati emergenti registreranno ancora pressioni competitive che metteranno a rischio i margini. In questo contesto si inserisce anche il rifinanziamento di una parte notevole dell’indebitamento di Ciments Francais e un’offerta su delle obbligazioni emesse negli Stati Uniti nel 2002 e nel 2006 e sulle quali si offrono 1.065 dollari per ogni 1.000 di valore nominale fino al prossimo 24 marzo. La controllata francese ha un peso specifico notevole nel bilancio del gruppo, basta pensare che copre da sola 4,21 miliardi di euro di ricavi (quasi l’85% del giro d’affari complessivo) e realizza anche più utili dell’intero consolidato (337,3 milioni contro i 215,3 dell’intero gruppo). Non stupisce in questo senso che il suo dividendo sia rimasto invariato a 3 euro contro i 27,4 centesimi del gruppo Italcementi. La controllata ha però anche un debito da 1,56 miliardi di euro che sarà bene gestire insieme al resto del gruppo: un qualche accentramento in tal senso potrebbe rivelarsi conveniente. Sui mercati internazionali Italcementi ha registrato performance discontinue subendo comunque l’indebolimento di Europa e Stati Uniti. Qualche spunto positivo in Egitto e Marocco è stato bilanciato da cattive performance in Bulgaria e Turchia. La crescita in Cina e i volumi di vendita in loco rimangono trascurabili nel complesso: molto meglio, forse, concentrarsi sull’India e sulla Thailandia.

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