John Paulson: Atene non riuscirà a evitare il default

Che i fondi hedge americani stiano giocando una partita rischiosa nell’ambito del processo di ristrutturazione del debito greco è noto da tempo, che entrambi i contendenti (il Tesoro di Atene da un lato, i bondholder privati dall’altro) non si risparmino colpi è altrettanto evidente.

Per chi avesse ancora dubbi ieri uno dei principali gestori di fondi hedge a stelle e strisce, John Paulson, ha colto l’occasione di un’intervista a Bloomberg News per ribadire la sua previsione che la Grecia nonostante tutto possa dichiarare default entro la fine del mese prossimo (non onorando il pagamento del bond in scadenza il 20 del mese), causando così uno shock superiore a quello del fallimento di Lehman Brothers.

L’esito ultimo, secondo Paulson che come molti finanzieri americani sembra non aver mai digerito troppo la nascita dell’euro, sarebbe l’uscita di Atene dall’Eurozona e la definitiva crisi della valuta unica che appare al gestore miliardario “sofferente di vizi strutturali destinati probabilmente a venire alla fine svelati” dalla crisi greca.

Per evitare tutto questo ad Atene servirebbero almeno 90 miliardi di euro così da concludere l’accordo per la ristrutturazione “volontaria” del debito con i bondholder privati, ricapitalizzare le banche e avere abbastanza denaro da mandare avanti la macchina pubblica e far girare un’economia già in pesante crisi per le misure di austerity fortemente volute dalla Germania.

Soldi che se non sarà concesso il nuovo piano di aiuti da parte della Ue (che sembra voler attendere l’esito delle elezioni politiche anticipate di aprile, ndr) non sarà possibile ottenere in alcun altro modo. Sarà questa la morte dell’euro? Paulson sembra crederci, i mercati per ora paiono meno pessimisti ma non è detto che non cambino idea a breve.

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