Sac Capital, l’ex trader Martoma giudicato colpevole di insider trading

INSIDER TRADING – Vittoria storica per le autorità Usa contro la corruzione di Wall Street. Un tribunale di New York ha giudicato Mathew Martoma (nella foto), ex portfolio manager di Sac Capital, colpevole di tutte le accuse in uno dei maggiori casi di insider trading degli Stati Uniti. Il verdetto, pronunciato dai 12 membri della giuria (sette donne e cinque uomini), potrebbe fare da supporto alla causa civile collegata nei confronti  dell’ex fondatore dell’hedge fund, Steven A. Cohen.

LO SCHEMA Martoma, scrive il Wall Street Journal, è stato condannato per aver preso parte a quello che i procuratori definiscono uno dei maggiori schemi di insider trading di sempre, per aver sfruttato informazioni privilegiate ottenute da due compagnie farmaceutiche, che avrebbero aiutato Sac e i suoi trader a generare profitti e a evitare perdite per un totale di 276 milioni di dollari. In realtà, riporta ancora il Wsj citando fonti vicine alla situazione, i procuratori speravano che Martoma potesse fornire loro una testimonianza che collegasse direttamente Cohen all’insider trading.

STEVEN A. COHEN – Secondo l’accusa, l’ex portfolio manager di Sac Capital avrebbe dato consigli personalmente al fondatore del gruppo su operazioni di trading illegali e ci sono registrazioni di telefonate e email  che mostrano contatti tra i due prima dlele operazioni contestate. Cohen però non è stato incriminato e ha sempre negato tutto. Dopo che gli agenti federali hanno fatto irruzione in casa di Martoma nel 2011, sollecitandolo a collaborare in cambio di un trattamento più indulgente, l’ex manager ha comunque preferito andare a processo.

LA PENA – Ora Martoma, che è stato giudicato colpevole di due capi d’accusa per frode finanziaria e uno di associazione a delinquere, rischia un massimo di 20 anni di carcere per ognuno dei due capi d’accusa riguardanti la frode e cinque per l’altro, anche se la sentenza finale dovrebbe essere più leggera.

SAC CAPITAL – L’hedge fund Sac Capital, costretto a diventare un “family office” in cui gestire solo il proprio denaro, ha versato a novembre scorso una cifra aggregata da 1,8 miliardi di dollari, che comprendeva i 600 milioni già versati alla Security and Exchange Commission (qui la notizia). In totale otto tra ex e attuali indipendenti – Martoma incluso – si sono detti colpevoli e sono stati accusati sul piano penale.

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