Nessuna nube nell’orizzonte dei fondi immobiliari

Scovare nicchie di mercato sempre più interessanti e concentrarsi su settori meno maturi ma che possono offrire rendimenti promettenti nel prossimo futuro.

Come il segmento turistico e le RSA. Senza dimenticare il leisure, l’hotellerie e le infrastrutture.

Sono queste le opinioni espresse dalle società di gestione immobiliare contattate da REALTY. Gli operatori attivi nel real estate hanno inoltre chiarito che seppure il settore, in particolare quello residenziale, stia mostrando segnali di frenata non è opportuno parlare di crisi del mercato immobiliare, come spesso i media amano strillare. Anche perché l’industry dei fondi immobiliari investe poco nel settore residenziale e i dati continuano ad essere positivi.

Lo conferma anche Assogestioni nel suo report semestrale sul segmento. Infatti al 31 dicembre 2007 il patrimonio dei 109 fondi operativi è stato pari a 19,09 miliardi con un incremento del 10,1%, rispetto al semestre precedente; del 24,9%, rispetto a 1 anno fa e del 13,6% rispetto a tre anni fa. E anche l’ingresso di nuovi operatori ha ridotto la concentrazione del sistema nel corso del tempo. Infatti a dicembre i primi tre gruppi detenevano rispettivamente il 39,6% del patrimonio, il 46,4% delle attività e il 27,5% dei fondi. Anche le società di gestione attive nell’immobiliare continuano a crescere. In totale sono 28, 14 in più rispetto a tre anni fa.
 

Segnale che il real estate continua a interessare gli operatori. E delle 28 società di gestione operative 17 hanno per oggetto esclusivo l’istituzione di fondi chiusi immobiliari (di cui 3 solamente di tipo speculativo) mentre 11 istituiscono e gestiscono anche fondi aperti. Infine mentre 12 società hanno istituito sia fondi retail, sia fondi riservati, soltanto 3 si sono concentrate su quelli retail e 13 hanno istituito fondi riservati. Quest’ultimi sembrano essere i fondi prediletti dalle società di gestione italiane. Dall’esordio dei fondi immobiliari sul panorama finanziario italiano (1999) hanno continuato a conquistare, anno dopo anno, sempre più fette di mercato. E la loro crescita non sembra arrestabile nei prossimi mesi. Neanche la decisione della Commissione Europea di aprire ai fondi immobiliari aperti armonizzati sembra scuotere la crescita dei riservati.

Certo gli operatori hanno accolto positivamente l’apertura proveniente da Bruxelles, in quanto ritengono che la creazione di un mercato unico possa favorire maggiormente la distribuzione dei prodotti in tutta Europa, però sono ancora poche le società di gestione che stanno prendendo seriamente in considerazione l’idea di creare dei fondi di fondi immobiliari.

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nel numero di Realty di giugno
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