Grande è bello? Non per gli Hedge Fund

Effettivamente l’industria da 1,9 trilioni di dollari dall’inizio dell’anno ha battuto la performance dell’indice S&P 500 (-3,8%) ma non è stata in grado di superare l’indice Lehman Brothers Bond Index (+0,94%).

Per fare un rapido confronto, lo scorso anno, nonostante la pesante crisi del mercato immobiliare, gli hedge sono riusciti a mettere a segno un progresso del 10% a fronte di un +5,5% dell’indioce S&P 500  e del +7,8% dell’indice di Lehman sulle obbligazioni.

Future e ‘ribassisti’ sempre in cima alla classifica

A sei mesi dall’inizio del 2008 le strategie che hanno messo a segno le migliori performance sono proprio i gestori che hanno scommesso sul ribasso  dei mercati (+2,69%) e quelli che hanno saputo cavalcare la volatilità di materie prime e valute.

In questo secondo caso, i gestori Managed Futures  hanno messo a segno un rialzo del 9,60%, ovvero dieci volte quello che hanno fatto i fondi Long/ Short Equity (+0,86% YTD) nello stesso periodo di tempo.

Tra gli altri vincitori di questa prima parte dell’anno troviamo i fondi Global Macro (+7,08% YTD): anche in questo caso la grande flessibilità dei gestori di questa strategia ha dato la possibilità di sfruttare al meglio un mercato volatile, nervoso, fatto di rapidi capovolgimenti di fronte.

Sul carro degli sconfitti, invece, si mettono in evidenza i gestori Convertible Arbitrage (-5,22% YTD) che ovviamente risentono del limitato numero di emissioni nel periodo e le poche opportunità offerte dal mercato. Stessa sorte per chi ha puntato sul reddito fisso (i gestori Fixed Income Arbitrage lasciano sul terrno il 3,65% YTD): anche in questo caso il negativo andamento del mercato obbligazionario ha  reso praticamente impossibile fare soldi in questo segmento.

Infine, continuano a performare negativamente i gestori che investono sui mercati emergenti, che a metà dell’anno registrano ancora una perdita di quasi due punti percentuali. In questo caso il mercato sta riassorbendo parte della ‘sbornia asiatica’ che negli anni passati ha generato rendimenti rispettivamente del 20,26% nel 2007, +20,49% nel 2006, +17,39% nel 2005.


 


Grande è bello?

Rendimenti a parte, qualcosa è cambiato nella patinata industria dei fondi hedge. Gli entusiasmi (facili) degli scorsi anni sembrano ormai spenti, sensazione confermata dal numero di fondi lanciati nel 2007, risultata essere inferiore del 50% a quanto accaduto nel 2005 (quando venero lanciati più di 2.000 fondi in 12 mesi).

Il dato dimostra che ‘lanciare’ la propria società hedge non è più così facile e soprattutto fare soldi sui saliscendi dei mercati è ancora più difficile.

Per questo motivo il mercato oggi è dominato dai grandi fondi (per intenderci quelli che gestiscono masse superiori ai 500 milioni di dollari) che diventano ogni anno sempre più grandi.

Secondo una recente analisi condotta da Barclays, il mercato dei fondi hedge vede 5.205 fondi (con un patrimonio gestito inferiore ai 100 milioni di dollari) gestire un patrimonio di 144 miliardi di dollari di dollari, seguiti da 2.427 fondi (con asset tra i 100 e 500 milioni di dollari)  con un patrimonio di 510 miliardi di dollari.

In cima alla classifica, troviamo 138 fondi (con asset superiori ai 2 miliardi di dollari) che controllano più di mezzo trilione di dollari di patrimoni.

Ma se le dimensioni sono un trend inesorabile per l’industria (i costi operativi per gestire una società hedge impongono una massa critica sempre più elevata) le performance non sempre seguono questo trend.

Se infatti i piccoli fondi (quelli con un patrimonio inferiore ai 100 milioni di dollari) in media hanno generato un rendimento annualizzato dell’8,61% (dati dall’inizio del 2000) il dato scende ad un rendimento del 6,29% annualizzato per i fondi con un patrimonio superiore ai 2 miliardi di dollari. Due punti percentuali di performance in meno e con la medesima standard deviation (5,97% vs. 5,68%).

Le dimensioni non sono tutto (per lo meno tra gli hedge fund).

 

 

 

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