Hedge fund al giro di boa con tante speranze

Da inizio anno la crisi dei mercati finanziari non ha lasciato indenne l’industria degli hedge fund, ma per la seconda metà del 2008 Andrea Nascè, direttore investimenti di Ersel, società torinese specializzata nella gestione di patrimoni, le previsioni sono rosee. Nascè, infatti, ricorda che a periodi di notevole sottoperformance seguono regolarmente fasi molto positive.

 
Che riflessioni si possono fare sui primi sei mesi del 2008?
Il passaggio dal contesto di grande propensione al rischio, ultimo triennio prima dell’estate 2007, alla situazione di totale avversione intervenuta dopo la crisi subprime ha portato alla superficie alcuni elementi di particolare criticità in parte nuovi. 
Il fenomeno di riduzione della leva che sta attraversando tutta l’industria della finanza ha indotto una situazione di generale illiquidità dei mercati. 
Si tratta di un’illiquidità trasversale a molte attività finanziarie negoziate su mercati caratterizzati dalla rarefazione della domanda e dalla totale scomparsa di alcune tipologie di compratori, come l’industria degli asset backed securities. L’effetto più rilevante ed indesiderato in questa situazione è stato l’aumento anomalo della correlazione tra tutte le strategie e le performance dei vari gestori impegnati ad interpretarle. La novità degli ultimi mesi sta nella contemporaneità del disagio sofferto dagli hedge, indipendentemente dal loro specifico ambito operativo, cioè aumento della correlazione tra strategie e i fondi che le interpretano.
 
Come pensa che si evolverà il mercato nella seconda parte dell’anno?
L’ultimo periodo è stato molto deludente. Nonostante ciò se si osserva il track record degli hedge fund ed in particolare del nostro fondo di fondi Ersel Hedge Ilex si evince che, avendo a disposizione 12 mesi, nella stragrande maggioranza dei casi l’investitore consegue un ritorno di segno positivo.
L’andamento del nostro fondo dimostra che ai periodi di notevole sottoperformance seguono regolarmente fasi molto positive, in cui il total return conseguito si distanzia notevolmente da quello ottenibile con investimenti obbligazionari a basso rischio.
 
Secondo lei quali strategie di investimento potranno dare nella seconda metà del 2008 le migliori performance? 
Per quanto riguarda quelle relative al credito, il processo di svendita in atto crea delle opportunità interessanti per i gestori che sanno selezionare tra i prestiti bancari, come i senior loans, dotati dei migliori privilegi e delle migliori strutture di garanzia all’interno della struttura del passivo dei debitori. 
Sui volatility arbitrage si potranno realizzare buone opportunità, evitando semplici acquisti di tipo direzionale, ma utilizzando articolate strategie che consentiranno di approfittare di arbitraggi e di discontinuità di prezzo insiti nel rapporto tra equity e debito. Sulle macro, invece, stiamo vivendo una stagione di grandi cambiamenti all’interno della quale i gestori che riusciranno ad individuare correttamente le giuste dinamiche avranno significative occasioni di profitto. 
Sui distressed, ritengo che, con il procedere del ciclo del credito, si aprirà una stagione di intensificazione dei casi di default, attorno ai quali gli esperti di strategie event driven, potranno lavorare a interessanti ipotesi di ristrutturazione. Sull’equity, infine, le migliori opportunità saranno raccolte dai gestori “market neutral”, che sapranno padroneggiare bene la parte short del portafoglio, attraverso un efficace controllo dei rischi.
 
Il patrimonio dei fondi hedge italiani sembra essere l’unico a resistere alla crisi del risparmio gestito. Crede che un simile trend di crescita delle masse continuerà anche nella seconda parte dell’anno?
E’ difficile fare previsioni, soprattutto tenendo conto degli effetti di ritardo relativi alle caratteristiche di liquidità dei fondi hedge. Ma credo che i rimborsi che sono stati programmati in questo periodo avranno effetto nel secondo semestre. 
C’è comunque ancora un largo bacino di potenziali interessi rimasti alla finestra. Purtroppo il confronto, distorto, con il money market in questo momento è molto severo. 

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