Fondi hedge – I Big 5 chiamati al Congresso

Fonte: WSJ”E’ da un po’ che siamo sotto attacco” ha detto Richard Baker, numero uno dell’AIMA, la lobby dell’industria che annovera tra i suoi membri anche i cinque top manager.

“I fondi hedge sono un facile bersaglio politico” ha detto Baker facendo seguito al mare di polemiche (vecchie e nuove) che vedono i fondi hedge e la loro attività come una delle cause della volatilità dei mercati e del crollo (per non dire fallimento) di alcune società (nella foto i cinque gestori che dovranno testimoniare davanti al Committee on Oversight and Government Reform)

Secondo le indiscrezioni riportate dal WSJ il Congresso Usa vorrebbe scrutinare più da vicino l’attività dei fondi hedge e limitare alcune strategie di trading: questo dovrebbe avvenire attraverso una maggior regolamentazione della loro attività (oggi gli hedge rispondono a pochi limiti regolamentari e praticamente nessun limite operativo) e condizioni più stringenti per l’attività di borrowing (attività di raccolta di mezzi a debito – dietro il pagamento di margini di garanzia – che permette di amplificare i ritorni delle proprie strategie).

Negli Usa, i fondi hedge hanno già perso una battaglia legale circa il sistema di tassazione degli utili, che di fatto gli permetteva di posporre per anni il pagamento delle tasse su determinati guadagni. Allo stesso tempo, dallo scorso settembre, i fondi hanno subito pesanti limitazioni nella loro attività short dopo che la Sec e altre autorità di Borsa hanno vietato la vendita allo scoperto su centinaia di aziende quotate in Borsa.

A un anno dalla firma di un trattato di non belligeranza tra gli hedge e le Autorità che regolano i mercati (lo scorso gennaio l’Hedge Fund Working Group pubblicò la stesura finale di un codice di autocondotta per i fondi hedge, codice che venne ritenuto sufficiente dalle principali autorità di mercato internazionali, FSA in testa) tutto sembra compromesso. 

Anche l’Italia, lo scorso settembre, era riuscita a smuovere le acque intorno alla stringente regolamentazione che vige per i fondi speculativi tricolore: un tavolo di lavoro ormai compromesso dalla spirale di eventi che hanno cambiato il modo di fare finanza, dentro e fuori gli Stati Uniti

Ora la palla passa alla politica e ai cinque “cavalieri” bianchi che dovranno dimostrare di essere non solo grandi investitori ma anche abili uomini a convincere che il dorato mondo degli hedge non necessita di alcuna regolamentazione.

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