Dopo i fondi di fondi immobiliari, sarà la volta dei fondi aperti immobiliari? Si chiude con questo interrogativo la tavola rotonda organizzata da Assogestioni lo scorso venerdì a Roma sulle novità e prospettive di sviluppo per i fondi immobiliari italiani. Durante l’evento Sonia Maffei, direttore della divisione Previdenza e Immobiliare dell’associazione, ha chiesto ai partecipanti di affrontare quelle che sono le tematiche calde per l’industria immobiliare italiana.
E l’occasione è stata un momento di riflessioni. Il messaggio lanciato dagli operatori è che l’industria dei fondi immobiliari si è dimostrata solida e ha saputo reggere bene alle turbolenze dei mercati e che le novità introdotte e che sono in programma non potranno che portare beneficio alla crescita del mercato.
Giovanni Di Corato, a.d. di Caam Real Estate Italia SGR Spa, ha sottolineato che: “se è vero che lo strumento fondi di fondi è un ottimo strumento per la gestione è vero anche che il retail è aggredibile dalla finanza immobiliare soltanto con strutture aperte”. Opinione condivisa dagli altri operatori. In primis Bnl Fondi Immobiliari SGR che ha già creato un fondo aperto, e che ha precisato Ivano Ilardo, d.g. della società, il fondo si sta comportando molto bene. E sicuramente l’introduzione di tali strumenti potrebbe arricchire il panorama, così come è stato con l’introduzione dei fondi di fondi.
Giovanni Paviera, a.d. di Generali Immobiliare Italia SGR Spa ha ricordato: “I fondi di fondi immobiliari hanno completato il panorama. Ma l’approccio è molto diverso: la capacità di gestire bene un fondo di fondi sta nella capacità di selezionare i migliori fund manager” e ha chiesto alla platea se i fondi di fondi siano adatti a un pubblico retail.
Ivano Ilardo ha affermato che: “Stiamo ragionando su come questo prodotto si possa proporre al retail ma ad ora ci sembra sia adatto solo a investitori istituzionali”. Andrea Boeri, a.d. Pirelli & C. Real Estate SGR Spa ha dichiarato che “lo strumento fondi di fondi è interessante ma non adatta a un pubblico retail” e nel sottolineare gli elementi positivi dei fondi ha ricordato che: “presentano una volatilità paragonabile a quella dei bond”. Anche se è vero che esiste un problema di costo soprattutto per i fondi retail.
E Dario Valentini, a.d. di Investire Immobiliare ha puntato il dito contro il collocamento: “I fondi retail sono venduti male” ha sentenziato l’a.d. della controllata di Banca Finnat. “Pagano un costo di distribuzione esoso e le banche in regime di pre-Mifid lo sappiamo che volevano delle fees per collocarli“. Ed è stato proprio questo il motivo che ha portato a una crescita rilevante dei fondi riservati. Infatti i fondi retail presentano ancora degli elementi che li rendono poco appetibili come: scambi ridotti e sconti molto alti. Chissà allora se l’introduzione dei fondi aperti non possa creare maggiore dinamismo nel settore.