Fondi di fondi immobiliari? Poco efficienti e molto costosi

Dimentichiamoci il 2009 e pensiamo al 2010. Concorda con questa affermazione Paolo Remondini, responsabile del dipartimento Investment di GVA Redilco e amministratore di GVA Redilco, nonché advisor del fondo immobiliare tedesco SIREO. «Oggi il mercato è fermo. Non ci sono più transazioni importanti, e non c’è più incontro tra domanda e offerta» precisa l’advisor del fondo immobiliare SIREO.

Infatti loro come fondo sarebbero disposti ad acquistare ma non trovano offerte interessanti. «Oggi chi vende è in attesa e chi acquista sconta l’incertezza del mercato» continua Remondini. Anzi facendo un’analisi di quello che potrebbero succedere sul mercato, Remondini afferma che si correranno dei grossi rischi: «prevedo una rivisitazione dei NAV entro fine anno e credo che i due fondi che giungono a conclusione, potrebbero riscontrare alcune difficoltà». Entrambi, infatti, hanno richiesto una finestra temporale, un prolungamento che consenta di poter dismettere il portafoglio del fondo. «Si tratta, però di un periodo temporale che non consente di gestire in modo dinamico il portafoglio» continua il responsabile di GVA Redilco, quanto di cedere gli immobili senza che il rendimento ne risenta particolarmente.

E questo potrebbe andare a discapito dei fondi ordinari, che già risentono di altre difficoltà. Prima fra tutte le raccolta e anche la volontà di realizzarne di nuovi da parte delle SGR. E’ indubbio infatti, così come anche evidenziato dai report semestrali di Assogestioni che negli ultimi tempi gli interessi siano stati rivolti vero i fondi riservati. «I fondi riservati sono più facili e quindi la maggiore emissione sul mercato ne è una conseguenza. Si tratta di strumenti più facili da creare ma anche più facili da gestire e nei quali si crea una maggiore confidenza tra gestore e quotista».

Invece sulla possibilità che si creino anche in Italia i fondi aperti Remondini si dice preoccupato. «I fondi aperti vanno bene quando il mercato è positivo, ma vanno a picco quando il mercato scende». Inoltre «si tratta di strumenti che sono poco efficienti» continua «seppure non presentino problemi di raccolta».

E a proposito di nuovi strumenti Remondini si dice scettico sul successo dei fondi di fondi. «Sono strumenti che a mio avviso non sono efficienti perché portano il quotista a pagare una doppia commissione alle SGR ma che non mettono in pratica una vera e propria diversificazione» Anzi «l’unico vero strumento di diversificazione resta il fondo chiuso che può all’interno del proprio portafoglio offrire una vasta opportunità sia geografica, sia settoriale». E’ questa forse una delle motivazioni che non ha portato a una grande interesse verso lo strumento da parte degli operatori.

«Certo molti ne parlano ma in pratica non ho visto nulla di concreto, nessun riscontro pratico» conclude Remondini.

Infatti a parte Mediolanum che partecipa con il suo fondo riservato a un altro fondo immobiliare non ci sono state altre iniziative nel campo. Che non siano un altro insuccesso come le SIIQ?

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