Immobiliare in calo del 55%. Ma il prossimo anno risorgerà

In calo del 55% il totale degli investimenti immobiliari in Europa. E’ questa la stima fatta dal dipartimento di ricerca di Jones Lang LaSalle, che mette in luce come il volume si attesterà su una cifra che oscilla tra i 105 ed i 110 miliardi. Ma non c’è da allarmarsi troppo. Nel 2009 ci creeranno delle nuove opportunità.

Sicuramente il 2008 sarà ricordato per la battuta d’arresto del settore, che seppure molti fanno risalire al collasso di Lehman Brothers, era già iniziato nel corso del primo semestre del 2008. E non si calmerà per il quarto trimestre dell’anno, ossia durante il periodo più dinamico. Anzi secondo Jones Lang LaSalle in Europa si registreranno transazioni immobiliari dirette per un valore complessivo di 16 miliardi di €, in calo del 30% rispetto al trimestre precedente.

Tony Horrell, responsabile capital markets di Jones Lang LaSalle, ha spiegato: «I numeri che stiamo registrando in questo 2008 non rappresentano una sorpresa per gli operatori del settore immobiliare considerando le condizioni al contorno dei mercati finanziari globali, il generale rallentamento dell’economia ed il livello di fiducia degli investitori. Siamo convinti che quella attuale sia la fase peggiore, tuttavia l’attività d’investimento si confermerà debole anche per tutta la prima parte del prossimo anno». 

E la battuta d’arresto ha interessato tutti i paesi europei. Anche se alcuni paesi come il Regno Unito, la Germania e la Francia, ne hanno risentito maggiormente. In questi paesi i volumi si sono ridotti del 60% attestandosi sulla cifra di circa 60 miliardi di €.  Questo perché i mercati minori sono riusciti a mantenere livelli relativamente stabili grazie ad un paio di transazioni completate nella prima parte dell’anno e che hanno interessato importanti portafogli immobiliari.

In Europa centrale ed orientale, invece, la scarsità di stock e la sospensione dell’attività da parte d’alcuni fondi aperti tedeschi hanno portato ad un rallentamento dell’attività d’investimento, in particolare nella seconda parte dell’anno. Nonostante questo il volume totale ha registrato un incremento dal 4% all’8% rispetto all’anno precedente.

«Nel mercato attuale stiamo assistendo ad una vera fuga verso il prodotto di qualità, e ad una maggiore attenzione ai fondamentali del mercato ed alla futura domanda degli utilizzatori di spazi. La recente correzione dei prezzi sta già spingendo all’azione alcuni investitori e ricchi operatori che possono disporre di forte liquidità. In ogni caso, accrescere significativamente nei prossimi mesi il volume degli investimenti  richiederà un aumento del livello di liquidità nei mercati del debito». ha aggiunto Horrell, che ha dato un messaggio positivo sul 2009.

«Dovendo le banche rimettere in sesto i propri bilanci, ci aspettiamo che nel 2009 si manifesteranno nel mercato alcune importanti opportunità d’investimento. Come risultato del crollo del capital value i mercati stanno attraversando una fase di transizione verso una condizione di maggiore equità, generando così ottime opportunità d’acquisto nel corso del 2009. La possibilità reale di acquisire prodotto di qualità ad un prezzo ragionevolmente accettabile sta già agendo da catalizzatore in alcuni mercati».

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