Trimestrali, occhi puntati sulle “Small Bank”

Incognita [a]Trimestrali[/a], l’ultimo quarter sarà difficile da interpretare per gli analisti. I primi dati emersi nelle ultime giornate hanno evidenziato che per alcuni istituti il 2008 si è chiuso con ingenti perdite, mentre per altri, ed in particolar modo per le banche di dimensioni medio-piccole, l’ultimo quarter ha portato degli ottimi risultati.

[s]Deutsche Bank[/s], la prima banca tedesca ha annunciato i risultati, non ancora certificati, del 2008. Sull’intero anno l’istituto avrebbe registrato una perdita netta complessiva di 3.9 miliardi di Euro. Dato questo, penalizzato dal quarto trimestre del 2008, che ha registrato una maxi perdita di addiririttura 4.8 miliardi di Euro. Lo stesso [p]Josef Ackermann[/p], presidente del consiglio di amministrazione di Deutsche Bank, si è detto deluso del quarto trimestre, giudicandolo forse come il  peggiore della storia dell’istituto tedesco. Tra i settori più colpiti, quello della gestione patrimoniale, che ha visto di fatto dimezzarsi i ricavi operativi di quasi il 50%.
La situazione per il primo istituto tedesco non è quindi facile, lo stesso Ackermann ha fatto sapere che saranno possibili delle manovre su alcune aree strategiche della banca. Inoltre, anche sul fronte dividendi, sia il consiglio di amministrazione, che quello di sorveglianza, hanno raccomandato un dividendo di soli 50 centesimi, con un taglio quindi di oltre l’80% rispetto al 2007, quando utile per azione distribuito era di ben 4.5 Euro.

Buone notizie in arrivo invece dalla Spagna, [s]Banco Santander[/s] è riuscita a chiudere in positivo il 2008, con un utile netto di quasi 9 miliardi di Euro. Positivo, anche se in diminuzione di quasi il 23%, anche il dato sul quarto trimestre, dove il primo istituto finanziario spagnolo ha chiuso con un utile di 1.94 miliardi di Euro. Ottima performance quella di Santander, anche se gli analisti ritengono che il risultato poteva essere ancora più positivo, sul bilancio del gruppo iberico ha pesato la voce accantonamenti, di cui fanno parte anche i 500 milioni per la perdita legata alla truffa Madoff. Area profit quindi per la prima banca spagnola, che però in previsione di un 2009 sicuramente difficile, avrebbe deciso di accantonare quasi 6 miliardi di Euro, che dovrebbero coprire appunto, possibili svalutazioni e perdite future.

Eccellente annata anche per l’elvetica [s]Julius Baer[/s], che ha chiuso il 2008 con un utile di 852 milioni di franchi. Come per le altre realtà finanziarie impegnate nella gestione patrimoniale, ha avuto un significativo deflusso di capitali dalla divisione [a]asset management[/a], -27 miliardi di franchi. Una divisione per altro toccata dal riassetto deciso da Julius Baer, e partito alla fine del 2008, che ha integrato la [s]Julius Baer Asset Management Europe[/s], all’interno della area asset management. Una divisione adesso composta da [s]GAM[/s](42 miliardi), l’unità statunitense [s]Artio Global[/s] (48 miliardi) e da appunto la JB Asset Management Europe (26 miliardi).
A compensare il deflusso di capitali di Julius Baer, ci ha pensato però la divisione Private Banking, che è riuscita a raccogliere 17 miliardi di franchi, con un trend di raccolta costante per tutto l’anno. Un successo dovuto, forse, anche per la decisione di rinnovare ed ampliare la divisione Investment Products, e l’area clientela privata, accorpata con le gestioni patrimoniali. Un ottimo 2008 per la prima realtà di [a]Private Banking[/a] Svizzera, che potrebbe mantenere invariato, a 0.50 CHF, il prossimo dividendo per azione.

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