Appetito al rischio che sale!

Comincia oggi una settimana assai importante, sia da un punto di vista di dati macro, ma soprattutto sul piano delle decisioni che verranno prese negli Stati Uniti. Infatti tra oggi e domani verrà presentato dalla nuova amministrazione, il nuovo pacchetto economico, che dovrebbe , secondo gli esperti, ridare slancio all’economia Usa. I dati di venerdì sui payrolls, che qualcuno aveva l’illusione che fossero migliori delle attese, hanno deluso ampiamente le aspettative, con 598 mila occupati in meno rispetto al dato precedente di 524 mila , peraltro rivisto al ribasso a 577 mila e un consensus a 540 mila. Tasso ufficiale di disoccupazione poi uscito al 7.6% rispetto al 7.5% atteso.
Nonostante ciò l’appetito al rischio sembra aumentare e già da giovedì scorso abbiamo cominciato ad osservare una ripresa delle ex valute ad alto tasso e legate alle materie prime, ovvero Nzd e Aud, sia contro dollaro ma anche contro Euro. Anche la Sterlina, depressa da mesi, sembrerebbe rimbalzare e tutto questo porta ad una riduzione della tensione e ad un miglioramento dei listini azionari, correlati decisamente all’avversione al rischio.

Il cambio più depresso, eccezion fatta per la sterlina, era il dollaro neozelandese, che infatti aveva raggiunto livelli di eccesso anche contro Euro in area 2.55, ma in poche sedute si è assistito ad una ripresa che finalmente offre degli spunti per un recupero decisamente più importante. Detto che il trend è e rimane ribassista, ovviamente potrebbero verificarsi importanti movimenti che potrebbero riportare il cambio verso 0.5800 ovvero in concomitanza con la media mobile a 100 giorni.
Perché ciò succeda è necessario che il livello di 0.5270- 0.5310 venga superato su base giornaliera per attaccare 0.5575 prima resistenza importante.
La formazione di una s3 di acquisto sembra imminente anche se soltanto il superamento di 0.6000 sarebbe la conferma che il trend di ribasso è a rischio.
Anche a livello macro ci aspettiamo diversi dati questa settimana che potrebbero cambiare gli scenari di medio termine, come le vendite al dettaglio e la bilancia commerciale Usa.
Da non dimenticare anche il G7 di fine settimana in cui si parlerà quasi sicuramente della sterlina e dello Jpy e si capirà il livello di collaborazione tra le varie banche centrali relativamente a questo importante tema.

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