Europa, una risposta forte!

Qualche volta nel recente passato abbiamo criticato l’Unione Europea per la sua mancanza di decisionismo e la scarsa spinta all’unità nei fatti. Questa volta invece, siamo rimasti sorpresi della risposta che i Capi di Stato Europei sembrerebbero aver dato nel vertice di Berlino. I capi di Stato di Germania, Francia, Gran Bretagna, Italia, Spagna, Olanda, Repubblica Ceca e Lussemburgo hanno sostenuto la necessità di una supervisione di tutti i mercati e prodotti finanziari, compresi gli hedge fund, nel quadro di riforme strutturali ritenute necessarie per uscire dalla crisi finanziaria globale ed evitare altri fallimenti. Il documento del vertice, organizzato dal cancelliere tedesco Angela Merkel, richiede alle banche di introdurre riforme per garantire l’aumento delle riserve in tempi favorevoli e chiede sanzioni contro i paradisi fiscali.
Una lotta senza quartiere ai paradisi fiscali e un controllo maggiore dei fondi Hedge, secondo molti, i veri responsabili dell’andamento dei mercati negli ultimi mesi.
In ogni caso avevamo lasciato venerdì scorso un mercato dei cambi in altissima volatilità, con un movimento di ribasso del dollaro improvviso a cui ancora facciamo fatica a dare una spiegazione. Il primo ribasso infatti, avvenuto dopo le ore 16.00, sembra sia stato causato da acquisti di Franchi svizzeri contro il dollaro, e la ragione sembrava dovuta al fatto che l’Ubs avrebbe deciso di limitarsi a fornire alle autorità Usa i soli nomi dei cittadini Usa titolari di conti correnti presso lì’Istituto e colpevoli di frode fiscale negli Stati Uniti, mentre gli stessi americani avrebbero chiesto i nomi di tutti i possessori di conti nel paese elvetico. La Svizzera ha risposto no per salvaguardare il segreto bancario che altrimenti sarebbe messo pesantemente a rischio.
Il franco svizzero ha guadagnato improvvisamente terreno su Euro e Dollaro, e nel giro di qualche decina di minuti anche l’Eurusd è salito violentemente arrivando stanotte anche a 1.2950. Le ragioni della salita dell’Euro probabilmente sono da ricercare nel successo del vertice di Berlino, anche se in passato fatti analoghi non hanno avuto lo stesso effetto.

Il quadro tecnico fornisce indicazioni di possibile correzione al rialzo, che nel caso di violazione sostenuta dell’area compresa tra 1.2890 e 1.2950, aprirebbe la strada a 1.3050 e soprattutto 1.3350-90, area di resistenza assai importante, livello cruciale per definire un cambiamento di trend di medio termine.
Ancora il trend resta ribassista, ma certamente i giorni a venire potranno dirci se effettivamente qualcosa stia cambiando. La pressione ribassista, durata per parte della settimana scorsa, ha trovato e incontrato supporti cruciali che non sono stati violati e il mercato vicino all’area di 1.2500 ha incontrato numerosi ordini di acquisto di Euro che sono apparsi significativi, almeno per il momento.
Stesso discorso vale per il la sterlina che dopo tanto penare, sembrerebbe aver trovato una base di medio termine, da cui ripartire. Del resto anche i dati macro, soprattutto quelli legati ai prezzi al consumo, sembrerebbero dirci che l’inflazione inglese è ancora alta e i tassi forse non potranno scendere ancora per molto tempo.

Tecnicamente la rottura della media mobile a 21 giorni apre la strada ad un movimento verso 1.5000 e 1.5350, livelli a cui il cambio potrebbe arrivare se finalmente assisteremo alla formazione di un massimo superiore oltre a quella data dai minimi superiore visti nelle ultime sedute.
La conferma si avrebbe quindi con la violazione di 1.5000 per cui le prossime ore saranno decisive in tal senso.

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