Lussemburgo, Madoff e l'ultimatum a UBS

Tre mesi di tempo è quanto la CSSF (la Consob del Lussemburgo) ha concesso a UBS per apportare i dovuti cambiamenti alla banca depositaria che utilizza nel granducato.

La disputa si riferisce a quanto successo al fondo hedge Luxalpha Sicav American Selection, comparto che vede come emittente UBS e quotato sulla borsa lussemburghese.

Il fondo -  secondo la scheda pubblicata su Bloomberg – è di tipo aperto e punta a generare performance consistenti investendo in titoli molto liquidi quotati sulla Borsa americana e in obbligazioni governative. Sfortunatamente il comparto era investito interamente con un solo gestore, il solito Madoff, cosa facilmente riconoscibile dall’andamento storico del NAV che mostra la ‘classica’ retta a 45° tipica dei feeder fund travolti dalla frode (sotto il grafico dell’andamento del fondo Alphafund. Fonte:Bloomberg)

La CSSF lo scorso 3 febbraio, decide quindi di delistare il fondo dalla Borsa e avviare una investigazione sulla banca depositaria del fondo, UBS (Luxembourg) S.A, responsabile (secondo la CSSF) di non avere sufficientemente tutelato i propri investitori. Per questo UBS avrà tre mesi di tempo per “mettere in piede la necessaria infrastruttura, formata da personale, tecnologia e regole interne adeguate per implementare e gestire in modo responsabile una banca depositaria”.

Dal canto suo UBS non accetta questo ‘invito’ anzi si scaglia contro la CSSF. Secondo il gruppo svizzero infatti, il fondo Luxalpha sarebbe “stato creato solo per soddisfare le richieste dei clienti facoltosi (wealthy) che volevano un fondo fu misura per continuare ad investire con Madoff”. Ma ancora. La banca aggiunge che i clienti, i loro advisor e la stessa CSSF sapevano perfettamente lo scopo per cui era stato creato il fondo.

Anche la stessa documentazione allegata al fondo “specificava chiaramente che che UBS (Luxembourg) SA non era responsabile per la salvaguardia degli asset” riporta sempre il comunicato di UBS. Già lo scorso gennaio Deminor, un gruppo di investitori definiti ‘activist’ accusò UBS per aver mancato nel tutelare i propri clienti che avevano investito con Madoff, spiegando che la banca depositaria del fondo non si era mai fatta carico di verificare la vera natura degli investimenti sottostanti.

Ora la CSSF ha diversi strumenti dalla sua parte (oltre a quelli già applicati) e volendo potrebbe addirittura revocare la licenza di UBS per operare nel paese.

Il fondo LUXALPHA SICAV – American Selection è stato lanciato il 31 marzo del 2004 e richiedeva un investimento minimo di 100.000 dollari. Al 17 novembre del 2008 il comparto disponeva di un patrimonio gestito di quasi 1,5 miliardi di dollari.

QUI SOTTO E’ POSSIBILE SCARICARE IL COMUNICATO DELLA CSSF

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