L'Oracolo – Casassa, chi è costui?

Si laurea nel 1987 alla Bocconi in Finanza Internazionale. Nel 88 vince un master in Ibm, dimettendosi subito dopo. Siamo nell’89 quando comincia la sua carriera nella sala speculativa del Banco Bilbao Vizcaya; dopo 3 anni è senior trader della Bank of America, mentre nel 93 lo troviamo come responsabile del rischio cambio alla National Westminster Bank. Decisamente un bel background. Per poi decidere di abbandonare tutto (scottato da una pesante perdita finanziaria) nel 2000. Fa il giro del mondo e approda a Barcellona, dove comincia una nuova vita. Inizia a fare il semplice pizzaiolo e poi il cameriere per tentare di ‘ricostruirsi’, per capire gli ingredienti veri della vita e i rapporti umani. Adriano Casassa è apparso l’11 marzo scorso presso lo studio di Chiambretti night, lasciando decisamente incuriosita la platea, con un atteggiamento in bilico tra il messia, l’attore consumato di teatro e l’opinionista.

La figura che si presenta di fronte ai nostri occhi è effettivamente emblematica. Risulta palesemente plateale e ridondante nel modo di parlare, ma viene da chiedersi se questo sia frutto di una semplice recita oppure di un reale istrionismo, che prevede per definizione un minimo di autocompiacimento (il curriculum descritto farebbe propendere per il secondo caso). Si autodefinisce un vento di tramontana, pronto a spazzar via tutte le convinzioni tradizionali sul mondo economico. Ok, ci hai convinto, parla. “Robert Merton (tra i più grandi studiosi del mondo dei derivati) ha dato via alla concezione dell’economia come alchimia, ottenere il guadagno da qualunque asset attraverso la gestione del rischio. Fabbricare lingotti di piombo, colorarlo d’oro e venderlo come tale. E’ quanto stato fatto dal mondo finanziario americano negli ultimi anni. Il lingotto tripla A di Lemann ne è un esempio. Il mondo finanziario ci disprezza, disprezza la gente comune. La crisi subprime è stata tutta una copertura, atta a nascondere un furto reale. Stiamo parlando del 10% del mercato immobiliare Usa. Su questo 10% ipotizziamo per eccesso che tutti siano insolventi, cosa non vera tra l’altro. Per questa piccola percentuale, è possibile che il mondo stia fallendo?”

La peculiarità tipica del grande oratore è quella di incitare la folla. Casassa ci riesce benissimo. I contenuti sono espressi attraverso frasi d’impatto, non molto argomentate, ma sicuramente efficaci. Tanto più che vengono espresse da un esperto in materia, il che le qualifica come non campate per aria. Resta però il difetto del mancato approfondimento. Ma si sa, in sei minuti di spazio è già tanto riuscire a stimolare una seria riflessione. E Casassaa non solo la provoca, ma punta anche a lanciare i punti chiave per lo sviluppo della stessa.

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