Usd, Yen e Chf rialzano la testa

Dopo alcune sedute caratterizzate dalla ripresa dei mercati azionari, accompagnati da un aumento sostanziale dell’appetito al rischio, ieri è stata una giornata per così dire di consolidamento, o correzione. Questa correzione ha prodotto, per correlazione, una ripresa del dollaro, dello Yen e del Franco svizzero, e il dubbio ora è capire fino a dove questi movimenti possono arrivare.
Ma la notizia che ci sembra più interessante, tra quelle uscite ieri, è quella legata alle dichiarazioni del Governatore della People Bank of China (Pboc), Mr Zhou , il quale a gran voce chiede la creazione di una valuta di riserva internazionale che possa assumere il ruolo che è stato del dollaro, ovvero una valuta stabile che salvaguardi l’economia globale. Come se fosse una decisione da prendere a tavolino, con lo scopo evidentemente di salvaguardare il portafoglio della Pboc, ancora pieno di assets denominati in valuta americana. Ovviamente questa notizia avrebbe dovuto contribuire a far scendere il dollaro che invece ha recuperato terreno, ma in questa fase le notizie macro sembrano avere un peso minore nella determinazione delle price action, tanto è vero che i dati sul Pmi europei (migliori delle attese) che avrebbero dovuto contribuire ad un’ulteriore accelerazione al rialzo dell’Euro, non hanno sortito alcun effetto sulla tendenza di breve, che invece è legata a doppio filo all’andamento dei listini azionari.
Basti guardare il grafico che presentiamo del Dow Jones a 1 minuto e dell’EurYen sempre ad 1 minuto.


                                                             Confronto dow jones – euryen

Ovviamente questo tipo di correlazioni potrebbe cambiare di ora in ora, ma certamente è significativo come in questo periodo di grandi incertezze, l’unica, per chi opera, sia avere dei punti di riferimento più o meno validi, qualcosa a cui appigliarsi nei momenti in cui si decide di entrare long o short.


                                                          EurJpy 60 minuti

Per questa ragione cerchiamo di individuare i punti che questa correzione potrebbe toccare, a livello di supporti da dove eventualmente ripartire, sempre che il rally dei listini azionari abbia avuto dei fondamenti e non sia stato un rally per così dire “finto”.
Lo facciamo attraverso il grafico EurYen proprio perché lo Yen, come e forse più del dollaro, rappresenta la valuta rifugio per eccellenza in periodi come quelli che stiamo vivendo e proprio perché quando le borse scendono scende l’Eurusd, ma scende anche il Usdjpy per cui l’EurYen, che in questa fase è un moltiplicatore, scende ancora più decisamente (è infatti derivato dalla moltiplicazione dei due cambi originali EurUsd X UsdJpy ). La discesa del cross in questione sembra vicino a dei punti critici compresi tra i livelli attuali e 130.30 che per noi rappresentano degli interessanti livelli di entrata contro la divisa giapponese e a favore della moneta unica. Dopo la rottura qualche giorno fa di 131.30-50, il mercato aveva accelerato e gli obiettivi di medio erano cambiati radicalmente con target intorno ai 140 yen per euro. Questa è una correzione che deve servire a coloro che credono in un indebolimento dello Yen per entrare nel trend partito qualche giorno orsono. Vedremo se i mercati azionari si riprenderanno ridando vigore al cross in questione e ritornando a penalizzare le valute rifugio, che in queste ultime ore, cercano prepotentemente di rialzare la testa.

 

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