Tra le iniziative del governo per fornire di liquidità le banche, si segnala la commissione annua dell’1% a carico delle stesse, qualora queste decidessero di scambiare gli speciali titoli che il Tesoro potrà emettere a partire da domani, con le proprie emissioni obbligazionarie (CD). Tutto ciò al fine di rafforzare la patrimonializzazione degli istituti bancari tramite questi collaterali di liquidità.
I CST, ovvero i Certificati di Scambio del Tesoro, non saranno ovviamente destinati ai risparmiatori, scadranno tutti il 30 giugno 2010, ma saranno emessi a seconda a seconda delle richieste degli istituti creditizi.
Le banche destinatarie di questi strumenti, potranno essere sia italiane che estere, purché presenti sul nostro territorio. A fronte dei CST le banche emetteranno propri speciali certificati di deposito (CD), da consegnare al Ministero dell’Economia e delle Finanze, con le stesse caratteristiche degli strumenti ricevuti in cambio (importo, data di emissione, cedole…).
La commissione annua, come accennato, sarà fissa per tutti gli enti bancari e pari all’1%. Non sarà, quindi, determinata da uno sconto.
Peraltro, questo tipo di operazione, uno swap tra le banche ed il Tesoro, è stata una delle prime promosse dall’Unione Europea, tra le soluzioni necessarie per ripristinare il mercato del credito e sostenere il mondo delle banche.