L'Oracolo – Col carcere si guadagna

C’è chi punta sull’oro, chi sul petrolio, chi sui paesi emergenti. Banque Syz crede nelle carceri. Non stiamo parlando di un dibattito sulla sicurezza pubblica, bensì dell’ultima, redditizia, moda in termini di investimento. Un raro caso nel quale forcaioli e speculatori potrebbero andare d’accordo.

Se pensiamo all’Italia le carceri sembrano tutto fuorché un interessante approdo di tipo imprenditoriale, sempre che l’imprenditore non vi finisca per volontà a lui estranee (ma questo è un fatto rarissimo, perlomeno in Italia); negli Stati Uniti, invece, stiamo parlando di business. Dal 1987 al 2007 il numero dei carcerati è triplicato e questo garantisce una buona base per un ragionamento in termini si solidità del settore.

Il business delle prigioni private è paragonabile a quello degli hotel, ma col vantaggio di avere una clientela stabile” sostiene Roberto Magnantini, gestore del fondo Oyster world oppourtunity di Banque Syz, che prevede al suo interno la presenza della Corrections corp of America, la più grande società statunitense del comparto.
 
Di questi tempi, anche in relazione alle vicende che si scoprono di giorno in giorno nel mondo della finanza, ce la sentiamo di lanciare una previsione: quasi certamente la clientela del settore non subirà flessioni negative. 

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