L'Oracolo – Rimborsi a luci rosse

Ci si è appena finiti di scandalizzare per i bonus Aig, quando si scopre che i contribuenti britannici hanno rischiato di pagare l’intrattenimento notturno del marito del ministro dell’Interno Jaqui Smith, a base di filmini pepati che farebbero impallidire anche la nostra cinematografia birbantella anni ‘70.

Sembra ai limiti dell’assurdita, ma la vicenda è la seguente. Il nostro caro ministro nell’aprile del 2008 era a Londra per impegni di governo. Il marito, sentendosi abbandonato e conscio del detto “quando il gatto non c’è, i topi guardano i filmini”, ha deciso di intrattenersi sfruttando le potenzialità della pay per view. Probabilmente deluso dal palinsesto culturale, ha optato per programmi a più larghe vedute, per la precisione due film facenti parte della corrente avanguardista per adulti.

Fin qua nulla di strano, conoscendo le tipiche inclinazioni maschili. Il bello è che una volta venuta a conoscenza del fatto, la moglie (il ministro) ha incluso nella personale nota di rimborso spese le 67 sterline (72 Euro circa) dell’abbonamento alla pay, con tanto di documentazione allegata (specifica degli acquisti internet, titoli di film compresi). Una vena progressista che non è stata molto apprezzata dal parlamento,  se è vero che, dopo la denuncia del Sunday express, la coppia ha dovuto fare pubblica ammenda in diretta tv, con l’opposizione che reclama ancora la testa del ministro.

La pay per view costa cara, in tutti i sensi.

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