Posti di lavoro USA, mai così a rischio

La disoccupazione è giunta ormai ai livelli massimi degli ultimi 25 anni negli USA. Oltre 663.000 posti di lavoro sono stati persi a causa della recessione in America ed il tasso di disoccupazione è salito all’8,5%, soglia record dal 1983.

Secondo i dati pubblicati dal Dipartimento del Lavoro USA, a gennaio 2009 sono andati persi 741 mila posti di lavoro, 651 mila a febbraio. Solo nel 1949 e nel 1945 negli States, si era assistito ad un primo trimestre con numeri così preoccupanti.

Dall’inizio del 2008 a marzo 2009, ammontano a 5,1 milioni le vittime del rallentamento dell’economia a stelle e strisce. Di questo passo, il tasso di disoccupazione potrebbe arrivare a superare anche il 10%: un americano su dieci sarebbe, così, senza lavoro. Questi dati si riflettono nell’andamento della produzione industriale statunitense.

Le imprese manifatturiere, infatti, hanno eliminato 161 mila posti di lavoro, soprattutto il mondo automobilistico ha visto 17.500 licenziamenti, a causa delle riorganizzazioni di General Motors e Chrysler. Anche il settore dei servizi non è stato da meno: 358 mila posti bruciati, di cui 43 mila tra le società finanziarie, come svela il Sole 24 Ore. Il commercio al dettaglio, inoltre, avrebbe eliminato altri 47.800 occupati e la stima potrebbe aumentare.

Difatti, l’indice non manifatturiero dell’Institute for supply management è sceso a marzo da 41,6 a 40,8 punti, il minimo in questo 2009. E’ diminuita anche la settimana lavorativa media, scesa a 33,2 ore, un record. Le bancarotte individuali, ancora, sono aumentate al 9%, praticamente seimila al giorno. In sostanza, i giorni in cui le folli si accalcavano sulle navi in cerca di lavoro all’insegna del sogno americano, sono oggi tempi lontani.

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