Test Stress, il tormentone dei clienti

Settimana corta per le piazze finanziarie, con i book fermi per le festività. Ma come insegna dicembre, anche se gli scambi in borsa sono fermi, i board sono tutt’altro che in vacanza e i lampi a ciel sereno sono dietro l’angolo.

E una sorpresa potrebbe arrivare dagli Stati Uniti. Una delle operazioni attuate dal nuovo governo Obama è stata quella di analizzare il settore bancario americano. Ed uno degli strumenti utilizzati è il tanto temuto Test Stress, o TCE Ratio (Tangibile Common Equity). Un indicatore che quantifica quanto un azionista può incassare se la banca venisse liquidata.

Insomma un ratio non da poco, e che se le stesse banche di Wall Street hanno dovuto rilevare su richiesta esplicita delle autorità americane. Anche se è un dato che probabilmente gli analisti interni degli istituti avevano già da tempo.
Dato che sarà reso noto dalle stesse autorità statunitensi a fine aprile, e su cui la stessa Federal Reserve ha ordinato alle stesse banche di non divulgare. Imposizione questa forse non riuscita, dato che il New York Times ha indicato che i 19 istituti finanziari sottoposti al TCE ratio, avrebbero ottenuto un risultato positivo.
Sarà interessante quindi vedere quali saranno i risultati ufficiali sul Stress Test, i quali senza ombra di dubbio, e per qualsiasi risultato, saranno portatori di volatilità sui mercati americani, e non solo. Inoltre, solo il fatto che viene nominata la parola “fallimento”, lo renderà un indicatore richiesto dagli azionisti, e non solo, agli addetti ai lavori come analisti, gestori, consulenti ed in primis ai  promotori finanziari.

Intanto, come ogni settimana, l’analisi condotta dall’ufficio studi di BlueRating sui 40 titoli appartenenti al BlueIndex ha confermato l’ottimo trend del comparto finanza. Sui quattro giorni di seduta la migliore performance è stata segnata dal titolo dell’italiana Banca Generali, che ha guadagnato quasi il 30%, grazie anche all’ottima seduta di giovedì in cui volumi e uno Spyke deciso hanno portato Banca Generali a guadagnare oltre il 25%.
Bene anche [s]American Express[/s] e [s]Ing[/s], che rispettivamente chiudono la settimana segnando un rialzo del +24% e +16%. Bene anche il comparto banche italiano, che oltre a Banca Generali, vede i suoi titoli chiudere i quattro giorni di seduta sopra la parita, nello spread compreso dal 9.38% di [s]UniCredit[/s] al 3.24% di [s]Mediolanum[/s].
Settimana positiva anche per il BlueIndex, l’indice rappresentativo del risparmio gestito, che ha guadagnato quasi il 7%, migliore anche del S&P Mib e del Dow Jones, che rispettivamente hanno registrato un +4.3% e 1.35%. Segnale questo che il comparto finanza ha sovraperformato rispetto agli altri settori. Inoltre guardando il grafico da inizio anno del BlueIndex si vede chiaramente che da marzo ha intrappreso una fase rialzista, con un trend seguito anche da un supporto dinamico.


Analisi settimanale BlueIndex, 6 – 9 marzo, (fonte Bluerating);


Grafico da inizio anno del BlueIndex, (fonte Bluerating);

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