Torna l’avversione al rischio, prossime ore decisive sul fronte valutario

Nelle ultime ore sui mercati sta tornando la paura. Dopo settimane in cui l’appetito al rischio aveva consentito un minimo ritorno della fiducia, eccoci di nuovo a pensare che le possibili trimestrali negative e la mancata risoluzione della questione auto negli Stati Uniti possono far ritornare un sentiment negativo.
Il dollaro, dopo alcune sedute in cui non si capiva se le correlazioni erano cambiate, torna in auge, e anche se per ora non ha dato grandi segnali di rialzo, potrebbe tornare ad essere moneta rifugio nelle prossime ore o prossimi giorni. Il franco svizzero, nonostante gli interventi della Snb e la volontà di impedirne il rafforzamento, si apprezza nei confronti dell’Euro tornando quest’ultimo sotto quota 1.5100 vicino alla soglia pericolosa di 1.5000. Lo Yen , dopo una puntata al ribasso che aveva fatto ben sperare, non è riuscito a consolidare e ha rialzato prepotentemente la testa, tanto che contro dollaro dopo aver visto 101.50 è risalito fino a spingere il dollaro sotto quota 98.50. Lo stesso Yen ha recuperato assai anche contro Euro riportandosi vicino a 130.00 e anche le valute emergenti, come lo Zar e la lira turca hanno ripiegato decisamente contro euro con il primo che da 11.85 è tornato a 12.20 mentre il secondo da 2.0550 è tornato a 2.1000. Tutto questo segnala un aumento dell’avversione al rischio, che non è ancora trend, ma che rappresenta comunque un campanello di allarme da non sottovalutare. La crisi e la recessione sono decisamente ancora vive e non vanno sottovalutate per cui nonostante si pensi che il trend generale di lungo periodo stia cambiando, pensiamo che le ricadute siano possibili con correzioni anche violente.
Lo abbiamo segnalato negli ultimi tempi e continuiamo a sostenerlo.


                                                                                       EurChf Daily

Il cambio EurChf, dicevamo sta dando segnali preoccupanti, soprattutto alla luce dell’intervento recente delle autorità monetarie elvetiche, che hanno deciso di intervenire per indebolire il franco troppo forte.
La soglia psicologica di 1.5000 è ritenuta fondamentale e il mercato dopo vari test dell’area intorno a 1.5400, peraltro test decisamente falliti, ha attaccato i supporti posizionati tra 1.5200 1.5125.
Ora non rimane che la soglia di 1.5050 e quindi 1.5000 con i timori che la divisa elvetica possa tornare a rafforzarsi. Vedremo se la Snb lo permetterà, per ora l’analisi tecnica spinge verso il test dei supporti.

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