Rating – UniCredit declassata da Fitch

L’agenzia di rating [s]Fitch[/s] ha declassato ieri il rating di UniCredit Spa, rivedendo il proprio giudizio sulla solvibilità della banca da A+ ad A, mentre il rating individuale è stato portato da B/C a C, valutazione che riflette l’esposizione dell’istituto ai mercati emergenti in Europa, così come la pressione in termini di rendimento ed operazioni che l’ente creditizio sta attraversando sui mercati principali. 

Secondo Fitch, l’esposizione verso l’Est Europa e l’Europa Centrale ha aumentato la vulnerabilità di Unicredit nelle filiali collocate in queste aree. La Banca è anche esposta a diversi rischi patrimoniali, derivanti dai suoi principali investimenti nel ramo bancario HVB. Inoltre, Fitch ha espresso le proprie preoccupazioni riguardo all’esposizione della banca alle operazioni di leveraged buyout, che potrebbe condurre ad una concentrazione del rischio, qualora dovesse diventare più volatile l’esposizione verso il settore dei trasporti navali e del real estate.

E ancora, i due mercati orientati all’esportazione nella quale la Banca opera (tra i 22 totali), Italia e Germania, stanno rivelando una certa debolezza per la recessione globale, cosa che si riflette in  tagli dei prestiti ed un peggioramento della qualità degli asset. Unicredit ha registrato profitti netti per 4 miliardi di euro nel 2008, mentre la sua divisione MIB (market&investment banking) ha riportato una perdita al lordo delle tasse di 2,2 miliardi. Questo risultato, certamente in generale positivo, comunque denota una vulnerabilità nell’attività commerciale.

Di conseguenza, il rating per Unicredit riflette la presenza geograficamente diversificata dell’istituto creditizio e la forte possibilità di riduzioni nei costi, soprattutto per le operazioni italiane. Infine, Unicredit sembra intenzionata a beneficiare dei titoli di Stato italiani ed austriaci, per un ammontare complessivo di 4 miliardi di euro. Secondo Unicredit Spa, queste misure di patrimonializzazione fornite dai governi, aiuteranno ad aumentare il core tier 1 ratio, portandolo a circa il 7,2%, dal 6,45% alla fine del 2008. Infine, anche per le banche italiane associate al Gruppo UniCredit, Banco di Roma e Banco di Sicilia, Finch ha sancito un outlook negativo, abbassando la propria valutazione da A+ ad A anche per loro.

Così pure per HVB, ma con un outlook stabile. Questo rating è dovuto alla decisione di HVB di ricorrere agli aiuti statali tedeschi inoltre, Fitch si aspetta che la redditività della banca rimanga sotto pressione, all’intenro di un contesto operazionale in deterioramento. L’attuale situazione dei mercati, come al solito, potrebbe indebolire la capacità di generare utili di HVB.

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