Generali, Algebris abbandona

Mercati nervosi. Pur con le maggiori piazze finanziarie mondiali che da oltre un mese sono su un trend rialzista, le ultime ore hanno dimostrato che gli investitori sono tutt’altro che fiduciosi, ed a guidare il mercato non sono solo le trimestrali.
Risultati che ieri hanno riguardato anche [s]Bank Of America[/s], che ha chiuso il primo quarter del 2009 con un utile di 4.25 miliardi di dollari. Ottimo il dato anche sui ricavi, 35 miliardi di dollari, anche se gli analisti stimano che il risultato sconta anche l’acquisizione di [s]Merril Lynch[/s]. Ma a creare incertezza sono ancora una volta gli accantonamenti su perdite, che nel caso di [s]Bank Of America[/s] hanno subito un incremento di 12 miliardi. Indicatore questo che l’era delle svalutazioni non è ancora terminato, come per altro confermato anche dallo stesso numero uno di BoA, [p]ken Lewis[/p], il quale ha commentato: “La situazione dei mercati creditizi è destinata a peggiorare, con perdite in aumento nei prossimi mesi”.

Ma a guidare gli ordini sui book, ed in particolare le vendite, non sono stati tanto i risultati delle grandi banche americane, ma bensi il tanto atteso risultato del loro [a]Test Stress[/a], o [a]TCE Ratio[/a], che sarà reso noto dalle autorità americane a fine aprile. Nella seduta di ieri infatti, un blog avrebbe affermato che 16, delle 19 maggiori istituzioni finanziarie che hanno effettuato il Test Stress, sarebbero risultate come insolventi. Voci di mercato, sicuramente poco affidabili, ma che come avevamo affermato nella rubrica del BlueIndex, sono un ottime combustibile per la volatilità dei mercati.

Ottime notizie in arrivo dal vecchio continente, dove l’elvetica [s]Credit Suisse[/s] ha comunicato di aver provveduto ad indennizzare circa 1700 clienti interessati dal default [s]Lehman Brothers[/s]. Una operazione che vedrà la banca svizzera sborsare circa 50 milioni di Chf, e che di fatto apre la strada ad ulteriori risarcimenti. Credit Suisse infatti aveva fissato dei limiti di risarcimento ai clienti con patrimoni non superiori ai 500,000 Chf e di cui almeno il 50% investiti in prodotti Lehman Brothers. Ma con questa operazione ha di fatto abbassato la soglia al 20%.

Successo di raccolta invece per UniCredit, che ieri ha piazzato sul mercato il nuovo bond triennale. Lo strumento, tre anni, scadenza 27 aprile 2012, cedola a 4.125% e prezzo di emissione al 99.931%, ha visto una domanda di 1.5 miliardi di euro, a fronte del miliardo in sottoscrizione. Una emissione particolarmente vivace, come hanno comunicato gli stessi Joint BookRunners.
Interessanti anche le statistiche fornite dalla stessa UniCredit, l’operazione ha visto infatti una partecipazione rilevante di investitori istituzionali, 48% Asset Manager, 41% Banche e 7.5% di società assicurative. Sul fronte geografico invece i sottoscrittori provenivano da: 40% Italia, 19% Germania, 11% Uk/Irlanda e 8% Francia. Dati questi che mettono in luce la particolare attrazzione che gli istituti bancari italiani hanno verso gli investitori esteri, ed anche sugli stessi competitors europei.

Si prospetta un’assemblea incandescente invece per Generali. La tanto nominata [s]Algebris Investments[/s] avrebbe infatti smobilizzato le partecipazioni nel leone triestino. A quasi 18 mesi di distanza dalla famosa lettera, dove Albegris chiedeva un cambio di poltrone all’interno della governance della stessa Generali, l’Hedge Fund britannico sembra aver deciso di chiudere con l’assicurazione triestina. La motivazione ufficiale arriverà alla prossima assemblea di [s]Generali[/s], e [s]Algebris[/s] Investments potrebbe presentarsi.
Inoltre, voci di stampa, indicano che l’operazione comporterebbe minusvalenze ad Algebris, che avrebbe effettuato l’acquisto quanto il titolo Generali quotava a circa 30 euro. Tuttavia visto che parliamo di un Hedge Fund sarebbe anche ipotizzabile che la stessa Algebris abbia fatto ricorso ad opzioni put per coprire la posizione da ribassi.

Societa’ Listino di Riferimento Prezzo Valuta Var%
Allianz Deutsche borse (xetra) 68.74 EUR -5.12%
American Express Nyse 18.98 USD -12.9%
Axa Euronext 11.08 USD -8.38%
Azimut Borsa Italiana 5.00 EUR -5.66%
Banca Generali Borsa Italiana 3.16 EUR -3.51%
Bank of NY Mellon Nyse 28.03 USD -7.24%
Barclays Lse 11.47 USD -13.8%
BlackRock Nyse 123.5 USD -9.07%
BNP Euronext 37.80 EUR -6.57%
BPM Borsa Italiana 4.09 EUR -3.59%
Citigroup Inc Nyse 2.94 USD -19.4%
Credit Agricole Euronext 9.95 EUR -9.17%
Credit Suisse Group Swiss Market Exchange 37.46 CHF -4.43%
Deutsche Bank Deutsche borse (xetra) 37.69 EUR -11.3%
Dexia Euronext 3.63 EUR -12.1%
Fortis Euronext 1.55 EUR -4.54%
FT Inv. Nyse 57.70 USD -5.31%
Goldman Sachs Nyse 115.0 USD -4.63%
Henderson Lse 88.00 GBp -4.08%
HSBC Investments Lse 459.0 GBp -5.36%
ING Euronext 5.98 EUR -10.6%
IntesaSanpaolo Borsa Italiana 2.24 EUR -5.08%
Invesco Nyse 14.42 USD -9.76%
Janus Capital Group Nyse 7.87 USD -9.01%
Jp Morgan Nyse 29.69 USD -10.7%
Julius Baer Swiss Market Exchange 35.46 CHF -8.60%
Legg Mason Nyse 17.68 USD -12.4%
Man Group Lse 247.2 GBp -9.76%
Mediobanca Borsa Italiana 7.51 EUR -4.93%
Mediolanum Borsa Italiana 3.06 EUR -5.56%
Morgan Stanley Nyse 23.52 USD -5.92%
Montepaschi Siena Borsa Italiana 1.18 EUR -6.30%
Natixis Euronext 1.69 EUR -10.8%
Nordea bank Omxnordicexchange 52.40 SEK -11.3%
Raiffeisen Wiener Borse 25.50 EUR -5.52%
Schroders Lse 816.0 GBp -6.74%
Skandia (Old Mutual) Lse 59.80 GBp -5.38%
State Street Nyse 30.65 USD -10.1%
Ubs Swiss Market Exchange 13.32 CHF -4.72%
Unicredit Borsa Italiana 1.74 EUR -5.07%

Dati di chiusura del 20 aprile 2009, fonte Bluerating.com;

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