Erano attesi per oggi, 4 maggio, i risultati ufficiali dell’ormai famoso stress test. Arriva invece la notizia del nuovo slittamento della data di pubblicazione dei risultati. Infatti da indiscrezioni del Financial Times si apprende che la Fed ha deciso di rimandare l’esito a giovedì 7 maggio, a mercato chiuso. La vicenda degli stress test è ormai nota ma proviamo a fare un breve riassunto delle puntate precedenti.
Lo stress test è un test di adeguatezza patrimoniale a cui la Federal Reserve ha sottoposto 19 istituti americani, che insieme rappresentano più della metà dei prestiti concessi agli statunitensi. Questo test vuol far venire alla luce quali tra le banche che ad esso sono state sottoposte sono abbastanza solide, soprattutto dal punto di vista delle riserve di capitale, per affrontare la crisi in atto. I risultati sono stati già comunicati alle banche interessate, ma non ancora in maniera ufficiale al mercato. La Fed aveva annunciato la pubblicazione dei dati per il 4 maggio, ma oggi la data è stata nuovamente differita.
La decisione appare quantomeno strana e inspiegabile, ancorché le società oggetto dell’indagine sono già al corrente dei risultati. Non si riesce a comprendere la logica di questi continui slittamenti, perché potrebbero peggiorare la situazione non certo rosea di alcuni istituti coinvolti, che in seguito ad un eventuale risultato negativo del test potrebbero veder crollare il loro valore azionario in borsa.
I due istituti maggiormente coinvolti e di cui in questi giorni più spesso si è fatto il nome sono [s]Bank of America[/s] e [s]Citigroup[/s]. I due colossi statunitensi hanno già in mano i risultati dello stress test, e in questi giorni hanno iniziato il confronto con le autorità. Il loro obiettivo è convincere il Tesoro americano che la loro situazione finanziaria è migliore di quella che potrebbe saltar fuori dal test. Le indiscrezioni della stampa americana non fanno prevedere però nulla di buono per le due banche. Infatti sia Bank of America che Citigroup dovrebbero far fronte ai cattivi risultati dello stress test attraverso un aumento di capitale di 10 miliardi di dollari ciascuno. Anche altre due banche sotto indagine, Wells Fargo e PNC Financial, avrebbero bisogno di un aumento di capitale.
Citigroup ha giocato in contropiede e ha già anticipato i tempi per la raccolta dei fondi di cui abbisogna. Oltre all’intenzione di convertire in azioni ordinarie circa 15 miliardi di titoli ibridi, è passata ai fatti vendendo due società di brokeraggio in Giappone. La Nikko Cordial Securities e buona parte della Nikko Citigroup sono state infatti cedute da Citigroup a Sumimoto Mitsui Financial Group (Smfg) per 4,2 miliardi di euro. L’operazione, che avrà validità dal primo ottobre, permetterà a Smfg di acquisire due tra le più grandi società di broker giapponesi e di contendere il primato nel mercato nipponico a [s]Nomura[/s].
Societa’ | Listino di Riferimento | Prezzo | Valuta | Var% |
Allianz | Deutsche Börse (XETRA) | 69,71 | EUR | -0,66% |
American Express | NYSE | 23,90 | USD | -5,23% |
Axa | EURONEXT | 12,75 | USD | 10,20% |
Azimut | BORSA ITALIANA | 5,35 | EUR | 2,49% |
Banca Generali | BORSA ITALIANA | 3,39 | EUR | 2,19% |
Bank of NY Mellon | NYSE | 25,65 | USD | 0,67% |
Barclays | LSE | 16,24 | USD | 1,44% |
BlackRock | NYSE | 147,91 | USD | 0,95% |
BNP | EURONEXT | 40,25 | EUR | 3,21% |
BPM | BORSA ITALIANA | 4,44 | EUR | 2,60% |
Citigroup Inc | NYSE | 2,99 | USD | -1,97% |
Credit Agricole | EURONEXT | 11,20 | EUR | 5,16% |
Credit Suisse Group | SWISS MARKET EXCHANGE | 44,60 | CHF | 1,60% |
Deutsche Bank | Deutsche Börse (XETRA) | 40,18 | EUR | -1,90% |
Dexia | EURONEXT | 3,70 | EUR | -2,89% |
Fortis | EURONEXT | 1,88 | EUR | 5,68% |
FT Inv. | NYSE | 60,69 | USD | 0,35% |
Goldman Sachs | NYSE | 126,74 | USD | -1,37% |
Henderson | LSE | 92,75 | GBp | 5,70% |
HSBC Investments | LSE | 482,00 | GBp | 0,31% |
ING | EURONEXT | 7,09 | EUR | 9,12% |
IntesaSanpaolo | BORSA ITALIANA | 2,44 | EUR | 5,98% |
Invesco | NYSE | 14,69 | USD | -0,20% |
Janus Capital Group | NYSE | 9,64 | USD | -3,89% |
Jp Morgan | NYSE | 32,21 | USD | -2,39% |
Julius Baer | SWISS MARKET EXCHANGE | 38,00 | CHF | 4,05% |
Legg Mason | NYSE | 20,57 | USD | 2,49% |
Man Group | LSE | 248,00 | GBp | -2,17% |
Mediobanca | BORSA ITALIANA | 8,78 | EUR | 4,40% |
Mediolanum | BORSA ITALIANA | 3,49 | EUR | 4,66% |
Morgan Stanley | NYSE | 25,80 | USD | 9,14% |
Montepaschi Siena | BORSA ITALIANA | 1,22 | EUR | -1,05% |
Natixis | EURONEXT | 1,74 | EUR | -1,47% |
Nordea bank | OMXNORDICEXCHANGE | 60,60 | SEK | 3,77% |
Raiffeisen | wienerborse | 26,49 | EUR | 8,12% |
Schroders | LSE | 821,50 | GBp | -0,61% |
Skandia (Old Mutual) | LSE | 68,00 | GBp | -0,44% |
State Street | NYSE | 33,88 | USD | -0,73% |
Ubs | SWISS MARKET EXCHANGE | 15,95 | CHF | 5,77% |
Unicredit | BORSA ITALIANA | 1,87 | EUR | 0,48% |