Bernanke sostiene il dollaro

Il dollaro americano rimane sotto tiro: prosegue l’andamento altalenante del greenback in seguito a profit taking da parte degli operatori. Anche stamattina vediamo l’euro sopra 1,3600 contro il dollaro, nonostante le parole confortanti di Bernanke. Il governatore della Fed ha infatti espresso il suo ottimismo nel discorso tenuto stanotte: il piano della Fed aiuterà a mantenere un dollaro forte perché l’economia americana è forte e si riprenderà. Nel momento della ripresa, la Fed starà attenta ad invertire la politica monetaria accomodante per tenere sotto freno l’inflazione. Il biglietto verde quindi, almeno nel medio termine e a parole, non sembra disposto a cedere il ruolo di valuta principale su scala internazionale. Qualche parola è stata spesa anche sugli esiti dello Stress Test, che avrebbe evidenziato la grande solidità della maggior parte degli Istituti statunitensi. Di fatto però rimane un dollaro debole e ancora non sembra essere arrivati in fondo. Gli effetti del Quantitative Easing si fanno sentire, unitamente al fatto che il debito pubblico creato dalla nuova amministrazione Obama sarà del 6% maggiore rispetto alle attese. 
Per quanto riguarda l’area euro, gli investitori sono focalizzati sulla stima del Pil del 1° trimestre, che comunque dovrebbe uscire in discesa del 2% su base trimestrale. Più importante per la politica monetaria della BCE risulterà essere la stima del tasso di inflazione (CPI). 
Prima di passare all’analisi tecnica ricordiamo che questa settimana anche gli scandies hanno un posto centrale sul palco delle valute protagoniste: i dati sull’inflazione usciranno anche nei paesi nordici. Ci si aspetta una riduzione del CPI norvegese al 2,6% mentre nella Svezia si parla già di deflazione e il dato in uscita dovrebbe essere attorno ad un -0,4% su base annuale.
La tendenza della moneta unica nei confronti del dollaro appare ancora in un contesto rialzista: in attesa di riuscire a vedere nei prossimi giorni il test del precedente massimo di 1.3735, notiamo un punto piuttosto interessante nel breve periodo. Con l’ausilio di un grafico a 10 minuti capiamo quanto potrà essere importante, per il raggiungimento del livello sopra indicato, il supporto di 1.3560: se dovessimo infatti assistere ad un superamento a ribasso avremmo un primo obiettivo esattamente una figura più in basso, a 1.3460, con successiva negazione della tendenza primaria.


                                                         EurUsd: 10 min

Il dollaro yen, in seguito al parziale ripiegamento degli ultimi tre giorni, suggerisce un primo obiettivo di supporto nei pressi di 96.80: questa zona è infatti suggerita dalla media mobile esponenziale a 100 periodo, su barre giornaliere, oltre che dalla trendline inferiore congiungente i due minimi crescenti del 19 marzo e del 28 aprile appena passati.
Passando al cable, dopo la bella ripresa di 7 figure da fine marzo siamo, per le prossime ore, nei presi di un livello che potrebbe mettere a rischio ulteriori spunti rialzisti: nei pressi di 1.5070 transita infatti la trendline inferiore che ha guidato fedelmente le ripresa dal 28 aprile e se dovesse essere violata ipotizziamo i primi livelli obiettivi nei pressi di 1.4950.
Sempre rimanendo in tema di sterline, contro yen però, notiamo come davvero per un soffio sia mancato un perfetto test del doppio massimo a 151.50: quasi come lo avesse toccato, il cambio ha ripiegato più di 3 figure in una giornata. Per assistere ad un nuovo tentativo notiamo, più sul breve, che il cambio deve rompere la resistenza posta a 147.85: sino a che infatti non dovesse riuscire ad oltrepassarla la tendenza nell’immediato è ribassista.

Per tutte le news in tempo reale, si veda BlueTG!

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: