Il dollaro consolida vicino ai supporti cruciali

Arriva il grande caldo, con temperature che ormai lasciano intendere che l’estate non è poi così lontana e il mercato dei cambi è fiacco e  forse risente anch’esso dell’aumento delle temperature.
Da tempo ormai viviamo una fase laterale che non ha precedenti negli ultimi anni, così volatili e intensi da rendere questo periodo anche noioso. Ed invece questa calma e tranquillità sembrano, agli occhi di chi se ne intende, necessari per aggiustare le cose, per rimediare ai danni passati. Questa fase di trading range non è però poco volatile, anzi, la volatilità è e resta uno dei temi dominanti e nel breve termine riesce ad essere una delle ragioni per cui il forex resta uno dei mercati più interessanti.
C’è infatti sempre qualche buona ragione, qualcuno la definisce scusa, per vedere il mercato fare i suoi 100 150 pips giornalieri, e le coppie di valute su cui operare sono sempre tante.
Le coppie di valute più importanti però vivono una fase di fondo che appare ampiamente in trading range e le ragioni sono da un alto l’uniformizzazione dei tassi di interesse da parte delle Banche Centrali e dall’altro una recessione globale che ancora non da segnali di ripresa vera, ad eccezione di qualche dato che sembra essere più incoraggiante di altri. Ma in sostanza si vive ancora una fase interlocutoria, in cui è probabile che si debba arrivare all’autunno per capirci qualcosa di più.
Ieri le notizie più rilevanti sono state quelle relative allo Zew, l’indice di fiducia del settore Istituzionale tedesco, salito a 28.5 punti dagli 11 del mese precedente e dal 18 atteso, e quelle relative al deficit della California, in deciso aumento a 21 miliardi di dollari dai 15 miliardi attesi.
E mentre due Istituti Usa hanno deciso di restituire i fondo loro concessi dal piano Tarp, è possibile che il Governo Usa debba intervenire a sostegno dello Stato Californiano per evitarne il fallimento.
In ogni caso questa notte è stato fatto un referendum per l’adozione di misure atte a riportare il deficit in carreggiata, ma sembrerebbe che l’affluenza sia stata così bassa da rendere questo referendum inefficace. E così Geithner dovrà nuovamente mettere mano al Portafoglio del Tesoro per far fronte a questo nuova crisi.
Il dollaro ieri, forse per questa ragione, ma soprattutto dopo la pubblicazione dello Zew tedesco, ha perso leggermente terreno e per il momento consolida su livelli di supporto cruciali. La correlazione con i mercati azionari è sempre quella e l’unica cosa che può aiutare è l’analisi tecnica.


                                                          UsdJpy 4 ore


Il quadro tecnico mostra un dollaro in ribasso sullo Yen nonostante le dichiarazioni dei Banchieri centrali Giapponesi e dei vari Ministri delle Finanze, che continuano a minacciare il mercato di interventi per indebolire la valuta locale ben sapendo che nei portafogli delle casse della Banca Centrale e del Governo Giapponese, ci sono troppi dollari e titoli di stato denominati in divisa Usa.
Pertanto queste parole sono una minaccia poco sostenibile perché alimenterebbe la spirale negativa nel medio termine e andrebbe contro la volontà dei paesi asiatici, già pieni di dollari, di voler diminuirne drasticamente la percentuale detenuta. Ma dall’altro lato è certo che questa situazione non è positiva per l’economia giapponese, così sensibile al cambio a causa della propria propensione alle esportazioni.
94.50 e 93.50 sono livelli da osservare con attenzione, per capire se qualcosa si muoverà tra le autorità di Tokyo. Dall’altro lato il biglietto verde rimane debole anche contro Euro e il cambio resta vicinissimo alle resistenze cruciali.

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