La svalutazione di Borsa Italiana non preoccupa LSE Group

Il London Stock Exchange Group Plc ha comunicato i dati al primo trimestre 2009. Nonostante uno scenario di crisi dei mercati, il Gruppo ha aumentato del 23% i propri ricavi, pari a 671,4 milioni di sterline; un aumento dell’1% su base pro forma, ma una perdita del 6% se si epurano i dati dagli effetti della svalutazione del pound contro l’euro, in seguito anche alla fusione con Borsa Italiana, effettuata ufficialmente l’1aprile 2007.

I profitti operativi aggiustati sono cresciuti del 17% a 338,6 milioni di pound, ma scemati del 7% se si considera nuovamente l’effetto valutario. Gli utili per azione sono cresciuti del 2% a 74,2 pence (73,1 lo scorso anno), mentre il dividendo per gli azionisti è cresciuto anch’esso del 2% a 24,4 pence per azione. 51,5 milioni di sterline, inoltre, sono ritornati nelle mani degli shareholders grazie ad operazioni di buy-back. Il Gruppo può vantare del record di 106 miliardi di sterline sui propri mercati grazie alle società, inclusi 99 miliardi sui mercati secondari. Ci sono stati 160 nuove quotazioni ed il Gruppo si è confermato nuovamente società leader nelle quotazioni con 21 IPO internazionali.

Chris Gibson-Smith, presidente del London Stock Exchange Group, ha dichiarato: “Mentre i mercati del Gruppo sono stati affetti dalla crisi globale dei mercati finanziari, noi abbiamo prodotto buoni risultati sottostanti,  evidenziati da robusti flussi di cassa, grazie ai benefici di un maggior business diversificato conseguente alla fusione vincente con Borsa Italiana. La svalutazione di Borsa Italiana (473 milioni di sterline), però, quale emerge dalla fusione di tutte le azioni, è un aggiustamento contabile tecnico, che riflette il grande deterioramento delle condizioni correnti attuali. Tutto ciò ne altera l’alta qualità dell’operazione. Effettivamente, il valore di Borsa Italiana rimane confortevolmente sopra il valore 1,3 miliardi di sterline ai tempi di completamento della fusione dato il rinforzo dell’euro”.

Clara Furse, amministratore delegato che presto lascerà il Gruppo, ha aggiunto: “Abbiamo registrato una buona performance, con ricavi incrementati del 23%, cosa che riflette la diversificazione del nostro business e l’effetto pieno ad un anno, della fusione con Borsa Italiana. Ognuna delle nostre divisioni ha ben risposto alle crescenti difficoltà dei mercati, con servizi d’informazione e le nostre operazioni di pulizia CC&G che sono particolarmente cresciute, con la Borsa che ha giocato un ruolo essenziale nel recupero dell’economia durante un anno record nella crescita dei fondi sull’equity. Abbiamo anche fatto notevoli progressi nell’effettuare sinergie con acquisizioni, operazioni (come quella con Borsa Italiana) che porteranno ad un aumento ulteriore degli utili, per ben 32 milioni di pound, il 60% in più rispetto ai programmi originali”.

Nella foto, Xavier Rolet, futuro nuovo amministratore delegato del Gruppo.

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