Risparmio o morte. Non è un revival politically correct della classica frase da film noir “O la borsa o la vita”, bensì un nuovo motto proveniente dal mondo cubano. Il nuovo slogan è stato pubblicato oggi dal quotidiano ufficiale cubano Granma, insieme ad una richiesta di aumento della produzione, per fare fronte allo squilibrio fra entrate e spese, aggravato dalla crisi economica internazionale. Si è così passati dall’incipit di Fidel Castro “Patria o morte”, a qualcosa di ben più pragmatico.
“Il problema è così grave che se politicamente diciamo Patria o morte, senza una virgola di esagerazione si potrebbe dire in ambito economico Risparmio o morte”, ha scritto il direttore del quotidiano Granma, Lazaro Barredo, citando il presidente della Banca centrale Francisco Soberon.
In effetti la crisi si è sentita anche in un paese che si proclama antitesi del capitalismo. Da alcuni mesi c’è a Cuba una crisi di liquidità, il che ha costretto una delle maggiori corporazioni mercantili, la statale Cimex, a rimandare i pagamenti di alcuni prodotti, secondo quanto ha riconosciuto giovedì il presidente di Cimex Eduardo Bencomo. A causa di questa crisi, il paese ha smesso di fare pagamenti a paesi come il Giappone o la Germania e a imprenditori stranieri presenti sul territorio.
Alla fine, per dirla cinematograficamente, siamo pur sempre tutti quanti figli di un Dio minore. Il denaro.