USA, dieci banche restituiscono i fondi del Tarp

Da oggi dieci delle diciannove banche bocciate nello stress test americano e che hanno beneficiato degli aiuti statali potranno iniziare a restituire i fondi.
I fondi da restituire ammontano a 68 miliardi di dollari, che andranno a ridurre il debito degli Stati Uniti e potranno inoltre essere utilizzati per affrontare eventuali crisi future.
In realtà il Tesoro americano non ha annunciato ufficialmente i nomi delle dieci banche interessate, ma sono state le banche stesse attraverso dei singoli comunicati ad annunciare la lieta notizia. Infatti la restituzione dei fondi è un segnale rassicurante implicito lanciato al mercato: queste dieci banche sono state ritenute dal Tesoro abbastanza in buona salute da poter continuare senza il sostegno dello stato.
Questo segnale indica che le banche in questione sono ormai in grado di preoseguire da sole la strada verso il completo superamento della crisi, ed inoltre impediscono allo stato americano di continuare ad avere delle ingerenze negli affari interni dei singoli istituti. Sul Tesoro fanno pressione anche le banche non ancora selezionate per la restituzione dei fondi, in quanto anch’esse vogliono liberarsi di questo fardello e dare un segnale positivo agli investitori.

Delle banche segnalate fanno parte sia le big americane che alcuni istituti regionali.
Fra le big, JP Morgan Chase prevede di restituire 25 miliardi di dollari a partire dalla prossima settimana. Morgan Stanley deve restituire dieci miliardi, [s]Bank of New York Mellon [/s] deve restituirne tre ma ne ha già raccolti 2,9, a State Street tocca restituire 2 miliardi. Oltre a queste, anche [s]Goldman Sachs[/s] e [s]American Express[/s] posso iniziare a restituire i fondi ottenuti tramite il progetto Tarp.
Alla lista si aggiungono BB&T che deve rimpborsare 3,13 miliardi, U.S. Bancorp che deve restituire 6,6 miliardi e Capital One deve rimborsarne 3,55.
Infine la Northern Trust of Chicago deve restituire 1,5 miliardi di dollari, nonostante non fosse fra le 19 banche bocciate nello stress test.

I fondi rientrati nelle casse del Tesoro andranno sicuramente ad aiutare gli istituti ancora in difficoltà, o anche per risanare i bilanci di un sempre crescente numero di piccole banche locali che cadono nel baratro della crisi.
Il segretario del Tesoro, [p]Timothy Geithner[/p], è cautamente ottimista. Nel corso del suo intervento al Congresso ha dichiarato che questo è un primo passo importante per il superamento della crisi, ma da qui a dire che la crisi è alle spalle il cammino è lungo. Fondamentale per le banche americane è imparare dagli errori del passato, per cui la ricerca del profitto a breve deve tener sempre conto delle conseguenze nel lungo termine.

Da questo punto di vista è stata premiata la prudenza e la lungimiranza delle banche italiane. Infatti secondo l’indagine di R&S Mediobanca condotta sui magggiori istituti di credito mondiali, le più solide risultano le banche italiane. Il coefficiente di solvibilità delle due principali banche italiane, [s]Unicredit[/s] e Intesa, a fine 2008 risultava tra i peggiori e premiava invece isituti come UBS e Royal Bank of Scotland, o fra le banche americane la Washington Mutual.
Poi è arrivata la crisi e ha ribaltato completamente lo scenario.

Societa’ Listino di Riferimento Prezzo Valuta Var%
Allianz Deutsche Börse (XETRA) 68,60 EUR -0,61%
American Express NYSE 26,93 USD 4,99%
Axa EURONEXT 14,67 EUR 1,42%
Azimut BORSA ITALIANA 7,12 EUR 2,15%
Banca Generali BORSA ITALIANA 6,22 EUR 0,65%
Bank of NY Mellon NYSE 28,79 USD 0,88%
Barclays LSE 19,19 USD 4,58%
BlackRock NYSE 182,14 USD 7,55%
BNP EURONEXT 47,85 EUR 1,14%
BPM BORSA ITALIANA 4,76 EUR 4,39%
Citigroup Inc NYSE 3,41 USD -0,29%
Credit Agricole EURONEXT 10,80 EUR 2,27%
Credit Suisse Group SWISS MARKET EXCHANGE 49,60 CHF 1,06%
Deutsche Bank Deutsche Börse (XETRA) 46,90 EUR -0,21%
Dexia EURONEXT 5,63 EUR 0,18%
Fortis EURONEXT 2,53 EUR 2,55%
FT Inv. NYSE 76,70 USD 3,22%
Goldman Sachs NYSE 149,31 USD 0,65%
Henderson LSE 86,75 GBp 1,17%
HSBC Investments LSE 517,75 GBp -1,10%
ING EURONEXT 7,84 EUR 1,29%
IntesaSanpaolo BORSA ITALIANA 2,44 EUR 1,46%
Invesco NYSE 18,04 USD 2,68%
Janus Capital Group NYSE 11,62 USD 1,66%
Jp Morgan NYSE 35,26 USD -0,37%
Julius Baer SWISS MARKET EXCHANGE 45,00 CHF 0,85%
Legg Mason NYSE 24,65 USD 3,14%
Man Group LSE 268,00 GBp 0,66%
Mediobanca BORSA ITALIANA 9,18 EUR 2,97%
Mediolanum BORSA ITALIANA 3,85 EUR 1,38%
Morgan Stanley NYSE 30,98 USD -1,31%
Montepaschi Siena BORSA ITALIANA 1,16 EUR 1,05%
Natixis EURONEXT 1,51 EUR -1,82%
Nordea bank OMXNORDICEXCHANGE 59,90 SEK -1,64%
Raiffeisen wienerborse 27,10 EUR -0,40%
Schroders LSE 864,00 GBp 1,59%
Skandia (Old Mutual) LSE 76,30 GBp 1,06%
State Street NYSE 48,26 USD 1,79%
Ubs SWISS MARKET EXCHANGE 14,88 CHF 0,27%
Unicredit BORSA ITALIANA 1,99 EUR 0,00%

Dati di chiusura del 9 giugno 2009, fonte Bluerating.com;

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