Deflazione nei prossimi tre mesi, ma nel 2010 vi sarà ripresa

Il bollettino di giugno della BCE riferisce come nel primo trimestre 2009 l’economia si sia notevolmente indebolita, a causa delle turbolenze sui mercati, della diminuzione della domanda e del calo degli scambi commerciali a livello mondiale. La contrazione dell’attività economica, secondo l’Eurostat, si aggira intorno al 2,5% nell’area euro, rispetto ai primi tre mesi del 2008. Più recentemente, però, l’economia ha iniziato a mostrare dei primi miglioramenti, seppur fievoli: la banca centrale europea si aspetta in rallentamento nei tassi di crescita negativi per i prossimi mesi sino ad una ripresa lenta dell’economia già a partire dal primo semestre 2010.

“Tale valutazione è sostanzialmente in linea con le proiezioni macroeconomiche di giugno 2009 formulate per l’area dell’euro dagli esperti dell’Eurosistema, che indicano una crescita sui dodici mesi del PIL in termini reali compresa tra il -5,1 e il -4,1 per cento nel 2009 e tra il -1,0 e lo 0,4 per cento nel 2010” afferma l’editoriale del bollettino della BCE.

La graduale ripresa prospettata per il 2010 è riconducibile agli interventi di stimolo dell’economia a livello macroeconomico, prese sia all’interno dell’area euro che all’esterno. Il tasso di inflazione annuale misurato sullo IAPC è calato allo 0% a giugno, rispetto allo 0,6% di aprile. Questo calo pienamente anticipato, riflette l’alta volatilità dei prezzi delle materie prime a livello mondiale. Addirittura, i tassi di inflazione dovrebbero registrare ulteriori diminuzioni, attestandosi su livelli negativi deflazionari nei prossimi tre mesi, per poi tornare in positivo verso fine 2009. In sostanza, si tratterebbe solamente di una variazione di breve periodo. Nel lungo periodo, invece, “ci si attende che l’evoluzione dei prezzi e dei costi continui a essere frenata dal perdurante ristagno della domanda”.

I prezzi dovrebbero continuare ad essere comunque frenati dall’indebolimento economico internazionale. Secondo le stime della BCE, dopo due trimestri di calo dell’attività economica, ci si aspetta che i tassi di crescita negativi rallentino nella seconda parte dell’anno. In sostanza, l’economia dovrebbe prima stabilizzarsi, per poi segnare crescite positive nel 2010. “Questa valutazione tiene conto di effetti ritardati avversi che verosimilmente si concretizzeranno nei prossimi mesi, tra i quali l’ulteriore deterioramento delle condizioni nel mercato del lavoro”.

Le ultime previsioni della Commissione europea “indicano un netto incremento del rapporto disavanzo pubblico/PIL dell’area dell’euro nel 2009. Si prevede che tale rapporto aumenti dall’1,9 per cento del 2008 al 5,3 nel 2009 e, ulteriormente, al 6,5 nel 2010, mentre il rapporto debito/PIL dovrebbe eccedere l’80 per cento nel 2010. Ci si aspetta che nel 2009 e nel 2010 la vasta maggioranza dei paesi dell’area dell’euro superi il valore di riferimento del 3% stabilito per il rapporto disavanzo/PIL”.

Al fine di ristabilire una certa fiducia nella sostenibilità delle finanze pubbliche, i governi dovranno impegnarsi in manovre credibili di risanamento, stabilendo solide posizioni di bilancio, in linea con il nuovo Patto di Stabilità e Crescita. Solo in questa maniera sarà possibile coprire “i rischi derivanti dalle garanzie statali fornite per la stabilizzazione dei settori finanziari”.

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