Correzioni sui mercati

Questa settimana sarà molto importante per capire se i segni di prese di profitto mostrati settimana scorsa possono estendersi oltre i livelli raggiunti oppure no. Verranno pubblicati, tra oggi e domani, i dati sull’inflazione nelle tre aree economiche più guardate dal mercato (America, Europa e Gran Bretagna) e questo ci aiuterà a chiarirci un po’ le idee circa le aspettative sulle curve dei tassi.
Le ultime sessioni di trading fanno intravedere la possibilità di una correzione che è da intendere come fisiologica dopo tutta la corsa mostrata da molti mercati. Sia ben chiaro però che la view di medio periodo rimane ancora ottimista allo stato dell’arte odierno.
Lo S&P500 ha ripiegato del 2.4%, mentre continua la vendita dei Treasuries americani con l’obiettivo implicitamente dichiarato di alzare il premio per il rischio.
La crescita degli yeld americani è stata commentata da mr. Bullard, presidente della Feddi St. Louis, come un aspettativa di inflazione crescente e di ripresa della crescita economica. Il presidente si è infatti lasciato andare a dichiarazioni secondo le quali potrebbe vedersi un piccolo segno di ripartenza già nel terzo trimestre del 2009 mentre il rischio di deflazione sta piano piano scomparendo. Parlando del FOMC invece, il capo dell’istituto di St. Louis ha dichiarato che la Fed dovrà mettere a punto delle exit strategies durante l’incombente periodo estivo, mentre a riguardo del piano di acquisto di asset (QE) ha sostenuto che le decisioni relative dovranno essere guidate dall’andamento dell’economia.
Dal punto di vista macroeconomico ieri abbiamo assistito alla pubblicazione dell’indice Empire Manifacturing uscito peggiore delle aspettative a -9.41 (attese a -5.1 e precedente -4.55).
Passando alla consueta analisi dello scenario tecnico notiamo come il cambio eurodollaro sia giunto in prossimità di un’area di supporto piuttosto importante.
Con l’ausilio di un grafico giornaliero notiamo infatti come, nella notte, il cambio si sia avvicinato particolarmente al livello di 1.3735: questo livello chiave non solo è confermato da precedenti livelli di massimo (di marzo e di maggio), ma con un po’ di tolleranza potrebbe essere visto come linea di supporto di una figura di “testa spalle”, dove precisamente la testa è data dal massimo di 1.4340 del 3 giugno, e la neckline è posta nei pressi di 1.3780, doppio minimo del 28 maggio e dell’8 giugno scorsi. Una rottura di tutta questa grande area di supporto venutasi a creare potrebbe portare ad un rapido apprezzamento del biglietto verde con obiettivi potenziali di discesa del cambio nei pressi di 1.3420.

Della medesima portata l’importanza del livello a cui si sta avvicinando il cambio EurChf dalla giornata di ieri. Nonostante il cambio si mantenga in trading range di 300 punti oramai da tre mesi, si trova ora nei pressi del supporto chiave di 1.5010. Un ennesimo rimbalzo produrrebbe un ritorno all’interno del range con assoluta incertezza per i tempi di fuoriuscita: una rottura ribassista invece crediamo condurrebbe a una ritrovata volatilità ed a un rapido apprezzamento della valuta d’oltralpe sino almeno a 1.4680 prima e 1.4580 dopo.

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