Ocse: recessione in Italia al -5,3%

Dallo studio dell’Ocse sull’Italia, il quadro che si delinea per il nostro Paese non è di certo dei più positivi. La recessione si protrarrà lungo tutto l’arco del 2009 e solo nel 2010, lentamente, si vedranno bagliori di luce. Il debito pubblico a maggio ha raggiunto nuovi livelli record del debito pubblico, che sta raggiungendo quasi il 120% del Pil. Si aggiunga, poi, un pizzico di tasso di disoccupazione al 10% e la cena è servita.

Le nuove stime dell’Ocse parlano di una crescita negativa pari al -5,3% per quest’anno, dato confortato da un +0,4% nel 2010, almeno sino alla prossima revisione dei dati. Nel frattempo, il deficit è risultato in crescita del 6% ed il rapporto debito/Pil sfiora il 120%, il doppio di quello indicato dal Patto di Stabilità e Crescita.

L’aumento della disoccupazione è probabilmente una delle cause del rallentamento dei consumi, nonostante un tasso di risparmio elevato in Italia.

Dati confortanti, però, arrivano dalla riconosciuta dall’Ocse stabilità del sistema bancario nazionale; tuttavia, il bisogno di patrimonializzazione resta un’esigenza costante. Certamente, a differenza dei casi statunitensi, in Italia nessun ente creditizio è stato salvato; ad ogni modo l’Ocse ha ricordato come i due principali istituti nazionali abbiano effettuato importanti acquisizioni in diversi Paesi dell’Est, al momento vulnerabili economicamente. In sostanza, i rischi finanziari non sono assenti e le autorità devono continuare a vigilare e tenersi pronte in caso d’intervento.

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