La rilevazione Istat delle Forze di Lavoro, riferita al periodo dal 29 dicembre 2008 al 29 marzo, evidenzia, nei dati al netto di influenze stagionali, una riduzione complessiva dell’occupazione e un aumento del tasso di disoccupazione. La flessione occupazionale che, fino ad ora, aveva coinvolto soprattutto il Mezzogiorno sembra estendersi alle altre aree del paese. I dati mostrano, inoltre, un sensibile indebolimento della componente maschile e nazionale dell’occupazione (ma il calo ha coinvolto anche la componente femminile). Si è verificata una fuoriuscita di occupazione temporanea nell’industria in senso stretto e nei servizi. Nei dati congiunturali, l’occupazione è dunque diminuita (-0,3% pari a 76 mila occupati in meno rispetto al precedente trimestre, dati destagionalizzati). Il calo appare più evidente su base tendenziale (-204 mila unità, -0,9% rispetto al primo trimestre del 2008). La riduzione tendenziale è stata dovuta soprattutto alla componente nazionale e di sesso maschile.
L’andamento su base territoriale e nei settori produttivi
La riduzione dell’occupazione ha coinvolto quasi nella stessa misura il Mezzogiorno (-0,2% nei dati al netto di influenze stagionali), il Nord (-0,4%) e il Centro (-0,4%). Su base tendenziale (dati grezzi) la diminuzione si è determinata in tutti i settori ad eccezione delle costruzioni (+1,7%): il calo è stato più marcato in agricoltura (-3,4%) e nell’industria in senso stretto (-1,6%). Nei servizi la riduzione è stata pari al circa 120 mila unità (-0,8%).
Il tasso di occupazione
La performance occupazionale ha influito sull’andamento negativo del tasso di occupazione complessivo che presenta una diminuzione di nove decimi di punto fino a raggiungere il 57,4%). Il dato riflette sia il forte calo della componente maschile (-1,2% rispetto alla media dello stesso periodo dell’anno precedente) sia di quella femminile (-0,6%).
Tasso di disoccupazione
Il tasso di disoccupazione è cresciuto di tre decimi di punto attestandosi, nei dati al netto di influenze stagionali, al 7,3%, (7,9% nei dati grezzi), valore che permane al di sotto della media dell’area euro (9,2% a gennaio 2009 nei dati Eurostat al netto di influenze stagionali). Il tasso di disoccupazione è aumentato, rispetto al precedente trimestre, in tutte le ripartizioni del paese: esso è cresciuto di cinque decimi di punto nel Centro (7,1% al netto di influenze stagionali), di tre decimi al Nord mentre è rimasto stabile nel Mezzogiorno (12,2%).
Flessibilità
La quota di occupati temporanei è diminuita di nove decimi di punto fino ad arrivare all’ 11,9% dell’occupazione dipendente. La riduzione dell’occupazione temporanea è stata consistente e si è verificata in tutte le aree del paese e in tutti i settori ad eccezione dell’agricoltura. Ancora una volta si è verificata un’espansione dell’occupazione a tempo parziale (+1,7%, +42 mila unità rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente). Nel primo trimestre del 2009 le donne impiegate a part-time hanno raggiunto la quota del 28,4% delle occupate dipendenti.