Italia, record europeo della tassazione sul lavoro

Il peso della tassazione sul Pil per i 27 Paesi dell’area-euro, è stato pari a 39,8% nel 2007, un lieve aumento rispetto al 39,7% nel 2006. La tassazione in Europa, afferma un comunicato dell’Eurostat, rispetto agli altri Stati rimane abbastanza elevata, eccedendo quella di Stati Uniti e Giappone di 12 punti percentuali. Ad ogni modo, tra le varie nazioni europee la tassazione varia significativamente, passando da quasi il 30% nel 2007 di Romania, Slovacchia e Lituania, a poco meno del 50% in Danimarca e Svezia. 

Dal 2000 al 2007, rivela l’indagine, ci sono stati aumenti di tassazione come in Cipro (dal 30% al 41,6%) e Malta (dal 28,2% al 34,7%), così come diminuzioni, tra cui le più significative si sono registrate in Slovacchia (dal 34,1% nel 2000 al 29,4% del 2007) ed in Finlandia (dal 47,2% al 43%).

Il dato confortante, però, arriva indistinguibile dall’Italia: è nostro il record europeo delle tasse sul lavoro, salita al 44% dal 42,5% del 2006. Seconda la Svezia, con un dato pari al 43,1% e terzo il Belgio, con ilo 42,3%. Il tasso implicito medio europeo, invece, è pari al 34,4%.

Per quanto riguarda la tassazione sui consumi, però, il record negativo lo detiene la Danimarca con il 33,7%, seguito da Svezia 27,8% ed Ungheria 27,1%. In Italia, invece, il nostro è proprio il numero più basso, pari al 17,1%; 15,4% la Grecia e 15,9% la Spagna. La media europea, in questo caso, è stata pari nel 2007 al 28,7%.

Infine, Cipro detiene il record sulle tasse sul capitale, pari ben al 50,5%, seguono Danimarca (44,9%) e Regno Unito (42,7%). I tassi più bassi, invece, si sono registrati nei Paesi dell’Est Europa. In Italia, il dato è stato pari al 36,2%, in aumento contro il 34,2% del 2006. La media europea è stata del 28,7%.

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