Decreto anti-crisi: pronta la manovrina da 2 miliardi

E’ stato approvato dal Consiglio dei Ministri, il nuovo decreto legge anti-crisi, che libera, tra tagli e nuove risorse, circa due miliardi di euro. Tra le norme approvate, una snellisce i pagamenti delle pubbliche amministrazioni nei confronti delle imprese, affinché le società non continuino ad accumulare debiti verso i privati, mentre un’altra è volta a contenere gli stipendi e le consulenze nelle società pubbliche.

Sempre per favorire le imprese, la norma “Tremonti Ter” prevede una detassazione per gli utili reinvestiti dalle aziende, mentre per agevolare quest’ultime ed i consumatori, è previsto in calo il costo del gas. Procedure d’urgenza sono state incluse nel nuovo decreto, per riaccendere il motore dell’investimento privato e per realizzare opere infrastrutturali necessarie. Tali operazioni di particolare urgenza, godranno di mezzi e poteri straordinari, al pari delle situazioni estreme quali calamità naturali o catastrofi, per cui viene dichiarato lo stato d’emergenza.

Sono previsti aiuti statali anche per le imprese in fase di avviamento, ovvero le start-up. Tali sovvenzioni andranno ai lavoratori, oltre a quelli già previsti dalla legge per le imprese che assumono risorse precedentemente licenziati o in cassa integrazione. Infatti, i lavoratori che intenderanno intraprendere un’attività autonoma o associarsi in cooperativa beneficeranno degli incentivi a sostengo del reddito.

Per coloro che altrimenti finirebbero in cassa integrazione, sono previsti, in via sperimentale, progetti di formazione o di riqualificazione per gli anni 2009-2010, visto il particolare momento di crisi. Inoltre, l’ammontare del trattamento integrazione salariale per i contratti di solidarietà è stato aumentato, sino ad un limite massimo di 40 milioni di euro per l’anno 2009 e 150 milioni di euro per l’anno 2010.

Venendo incontro ai piccoli azionisti, è stato incrementato il rimborso delle obbligazioni Alitalia nelle loro mani, che salgono dal 30 al 70,97%. Per gli azionisti Alitalia è possibile, quindi, cedere al Ministero dell’Economia i propri titoli, per un controvalore basato sul prezzo medio di borsa nell’ultimo mese, ridotte, però, del 50%. Il rimborso, ad ogni modo, non potrà superare i 50.000 euro per gli azionisti ed i 100.000 euro per ciascun obbligazionista.

Infine, il decreto dichiara nulle tutte le clausole contrattuali aventi per oggetto la commissione di massimo scoperto ed ogni altra clausola con medesima finalità. Questa impostazione annulla, così, qualsiasi interpretazione di comodo degli enti creditizi, che avevano raggirato e ricreato fittiziamente le commissioni di massimo scoperto, già abolite lo scorso gennaio. Sempre con l’obiettivo di ridurre le commissioni bancarie, anche la norma per la quale la data di valuta e di disponibilità per gli assegni bancari versati sul conto corrente, non può superare i tre giorni lavorativi conseguenti alla data di versamento. Per gli assegni circolari ed i bonifici, invece, la data di valuta e di disponibilità non può superare un giorno lavorativo.

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