L’azione diplomatica dello stato elvetico riesce a strappare altri 15 giorni al caso tra Ubs e gli evasori statunitensi.
Con una nota di ieri notte, la banca svizzera conferma la sospensione di 15 giorni del processo che avrebbe dovuto costringere il colosso svizzero a rivelare decine e decine di nomi di clienti americani rei di avere evaso le tasse, grazie alla complicità della banca svizzera.
La scorse settimana il governo di Berna, aveva annunciato la più strenue opposizione davanti alla violazione del segreto bancario elvetico. La disputa legale quindi si era spostata a Miami dove il giudice Alan Gold (uno umomo integerrimo che in passato multò il colosso Exxon Mobil con 1 miliardo di dollari) avrebbe dovuto mettere la parola fine a questa vicenda che si trascina ormai da mesi.
Ma la diplomazia svizzera non conosce freni e ora l’udienza è stata spostata il 3 o il 4 agosto prossimo. Entro quella data, gli svizzeri pensano di poter raggiungere un accordo con il fisco americano, accordo che molto probabilmente si trasformerà in un maxi multa per Ubs. La seconda dopo i 780 milioni di dollari pagati nei mesi scorsi, sempre relativi alla medesima causa.