Invesco – per l'economia il peggio è alle spalle

Il Chief Economist di Invesco Greenwood sostiene che la ripresa delle principali economie comincerà ad acquisire forza propulsiva non prima del 2010: i drastici programmi di espansione monetaria e fiscale dei governi e delle banche centrali sono riusciti a stabilizzare il livello dell’attività economica, ma la propensione di consumatori e imprese a ridare impulso alla spesa dipende, per lo meno in parte, da una ripresa delle entrate e da una riduzione dei livelli di indebitamento.
 
Nonostante le prospettive poco allettanti, l’inflazione rimarrà sorprendentemente contenuta fino a quando disoccupazione e sovracapacità produttiva continueranno ad aumentare e Greenwood ritiene che per la maggior parte delle principali economie vi sarà un rischio più elevato di deflazione piuttosto che di inflazione nei prossimi uno-due anni.
 
Le forze economiche che hanno prodotto l’attuale crisi non stanno rispondendo come previsto agli interventi adottati a livello globale e tesi a rivitalizzare i mercati del credito, nonché a dare nuovo impulso alla spesa e all’attività economica. Greenwood prevede che la prossima ripresa dopo questa “recessione a livello patrimoniale”, che ha riguardato in particolare i settori finanziario e immobiliare  a causa dell’eccessivo indebitamento dello scorso decennio,  impiegherà più tempo del previsto a concretizzarsi, soprattutto rispetto a quanto accade nelle “normali” recessioni. 

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