RDB presenta la casa modulare “low cost”

Tutto parte dal gruppo RDB, uno dei protagonisti storici della progettazione e dell’edilizia in Italia. Fondata nei primi anni del secolo scorso, RDB ha accompagnato lo sviluppo del Paese come protagonista nell’industrializzazione del settore edilizio e nell’evoluzione delle nuove tendenze architettoniche ed urbanistiche.

Oggi RDB è la realtà leader in Italia nella progettazione, produzione e installazione di sistemi e strutture prefabbricate per attività industriali, commerciali, infrastrutturali, sociali e di logistica e nella produzione di componenti per l’edilizia residenziale e le ristrutturazioni.

A presentare questo poggetto assolutamente innovativo il presidente Giampio Brachi (foto) secondo cui “RDB CASA è la risposta concreta alle esigenze di economicità, eco-compatibilità e sicurezza senza dimenticare differenti identità e modalità di vivere”.

Il progetto RDB Casa prevede la realizzazione di case modulari che possano rappresentare il meglio in termini di risparmio di costi, tempi, sostenibilità ambientale e organizzazione del lavoro.

Per fare questo RDB si è affidato ad un gruppo di primaria importanza, la Caputo Partnership, società  che opera nel campo della progettazione architettonica, della pianificazione urbana e della progettazione di interni. Oltre a Caputo, partecipano al progetto tutta una serie di realtà italiane che rappresentano l’eccellenza nei materiali e nell’impiantistica.

Ma veniamo alle case. Il progetto si presenta come una struttura open source che a realizzare edifici multi-piano residenziale di tipologie modulari dai 40 ai 200 metri quadrati e oltre, il tutto rispettando i valori dell’housing sociale.
 
“Il processo di costruzione di questi edifici è molto simile al gioco del Lego – spiega Paolo Caputo, professore ordinario di Progettazione Architettonica Urbana presso la Facoltà di Architettura del Politecnico di Milano e fondatore dell’omonimo studio – in totale esistono sei famiglie di componenti primarie che vengono utilizzate per la realizzazione di ogni edificio. Si tratta di un modo di lavorare improntato alla semplicità di costruzione e all’abbattimento dei tempi di realizzazione, che nel nostro caso, possono essere ridotti del 30/40%”.
 

Per quanto riguarda i costi, l’Ad del gruppo RDB Casa, Renzo Arletti, parla di “differenti identità e modalità di vivere in grado di proporre al mercato abitazioni ampiamente al di sotto dei 1.000 euro al metro quadro.”

Un progetto ambizioso quindi che però si sposa perfettamente con il clima generale dell’industria abitativa: da sempre refrattaria ai cambiamenti tecnologici e nell’organizzazione del lavoro, ma ora più che mai messa sotto pressione dalla crisi dell’immobiliare e finanziaria.

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