Intesa Sanpaolo, analisti ribadiscono giudizi positivi sul titolo

TITOLO RECUPERA TERRENO – Intesa Sanpaolo accelera il passo e a metà pomeriggio recupera il 5,88% oscillando poco sotto i 2,2 euro per azione a Piazza Affari, dove sono già passati di mano oltre 165 milioni di pezzi. A tener banco è la decisione, annunciata venerdì sera a mercati chiusi, di rinunciare all’eventuale integrazione con Generali (che invece perde poco meno del 3%) e di concentrarsi sulla crescita organica.

BASSE QUOTAZIONI INGIUSTIFICATE – Una decisione che sembra apprezzata dal mercato quanto dagli analisti, che hanno subito commentato la notizia. Secondo Bank of America Merrill Lynch, in particolare, ribadendo il “buy” (target price 2,8 euro) giudica “ingiustificate” le basse quotazioni attuali visto che Intesa Sanpaolo è “differente rispetto alle altre banche italiane” e nonostante non abbia effettuato significative svalutazioni quest’anno continua a registrare il più basso rapporto Npe (non performing exposures), in calo nel quarto trimestre del 2016 dell’8% in termini lordi e del 10% in termini netti.

SPAZI DI CRESCITA NEL WEALTH MANAGEMENT – Secondo Banca Akros (“accumulate” con target price di 2,8 euro) la banca dispone di “significativi” spazi di crescita in particolare nel wealth management, anche considerando possibili switch da altre attività detenute dalla clientela come i 30 miliardi di titoli di stato che matureranno nel 2017-2019 o il flusso positivo di 30 miliardi di depositi registrato dal quarto trimestre 2015 a fine 2016. Akros vede anche significativi spazi di crescita per il cross-selling e per la “banca di prossimità” dopo l’acquisizione di Banca ITB, la “banca dei tabaccai” e nel settore assicurativo, oltre che nell’ambito della banca digitale multicanale.

IL DIVIDENDO PIACE A MORGAN STANLEY – Spazi che vengono sottolineati anche dagli esperti di Natixis (“buy”) e di Kepler Cheuvreux (“buy”, target price 2,8 euro), mentre gli esperti di Morgan Stanley preferiscono sottolineare l’attraente rendimento in termini di dividendi prospettici (3,4 miliardi di euro quest’anno, pari ad un rendimento del 9,2% circa sui prezzi di venerdì e almeno 2,5-2,7 miliardi l’anno prossimo e nel 2019) e le prospettive “intatte” di crescita nel settore del wealth management. Per questo gli esperti americani confermano il proprio “overweight” sul titolo, con un target price di 2,9 euro per azione.

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