L’ottimismo dei mercati e la debolezza di dollaro e Yen

Inizia oggi una nuova settimana all’insegna della debolezza del dollaro, ovviamente alimentata dai mercati azionari in ripresa e dal cauto ottimismo che emerge dalle varie dichiarazioni dei Banchieri Centrali sul fronte macro. Ci avviciniamo ormai a fine Luglio, e quindi i rischi sono e saranno probabilmente legati ad un eventuale aumento della volatilità causata dall’assenza di molti operatori. Per il resto l’appetito al rischio sembra ancora salire e nulla sembra frenare, almeno per il momento, la discesa del biglietto verde.
Si ha la netta sensazione comunque che il mercato stia vivendo la coda lunga della crisi e l’ottimismo comincia a riaffiorare anche tra le dichiarazioni di coloro che sono addetti ai lavori.
Il tutto si dovrebbe tradurre, nei mesi a venire, in una fase caratterizzata dall’uscita, da parte delle Banche Centrali, dal sistema di Quantitative Easing messo in atto per fronteggiare la crisi, ovvero un sistema che ha immesso liquidità nel sistema e a favore di coloro che ne avevano bisogno e che ora, grazie a trimestrali positive e ad una congiuntura in miglioramento, potrebbe consentire la restituzione di parte di quei fondi che erano serviti a salvarli dal collasso. L’uscita dalle politiche di QE per ora sembrerebbe riguardare gli Stati Uniti con un possibile aumento dei tassi di interesse nei prossimi 12 mesi. Se il mercato comincerà ad intravedere un rialzo dei tassi in alcuni paesi, per combattere una inflazione che per ora non da segni di rialzo ma che comunque cova come il fuoco sotto la cenere, le correlazioni ancora oggi esistenti tra i vari mercati potrebbero decisamente cambiare e forse il legame borse su dollaro giù potrebbe addirittura invertirsi. A tenere il dollaro però debole potrebbe contribuire la diversificazione delle riserve da parte delle Banche Centrali Asiatiche, alcune delle quali però continuano a mantenere alta la propria percentuale di dollari e continuano ad acquistarne, come la Cina.
Il quadro tecnico ci viene i aiuto mostrando la debolezza del dollaro in un trend non ancora forte e violento come in passato, ma certamente un trend. Nel breve periodo la debolezza del biglietto verde si fa sentire ed una eventuale violazione dei precedenti massimi significativi, in area 1.4205-10, potrebbe portare i prezzi ad accelerare verso i target di medio termine che sono individuabili da grafico a livello di 1.4360 che rappresenta la confluenza di due linee di resistenza. La prima, orizzontale, non è altro che che un massimo realizzato a dicembre scorso e ancora nel giugno di quest’anno, mentre la seconda sempre allo stesso livello, è data dalla linea di trend che congiunge gli ultimi due massimi decrescenti significativi, il primo realizzato nel settembre 2008 e il secondo nel dicembre 2008.
La violazione di 1.4360 sarebbe pericolosa per le sorti del biglietto verde, mentre fino ad allora si tratterebbe certamente di un trend, ma di una tendenza non ancora rilevante.
Molti potrebbero non avere interesse a vedere crollare il dollaro, forse la maggior parte dei paesi, chi come i Brics perché hanno enormi quantità di dollari, chi come L’Europa perché un Euro troppo forte minerebbe le basi della ripresa economica.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!

Tag: