Le banche svizzere temono l’effetto UBS

Dopo una settimana consecutiva di rally, oggi frenano le piazze finanziarie europee.
La mattinata per Piazza Affari è stata quasi tutta trascorsa sotto la soglia della parità, e ad inizio pomeriggio prova a risalire debolmente ma è ancora prossima al valore dell zero percento. I motivi vanno da ricercarsi soprattutto nelle prese di beneficio degli operatori di mercato che dopo sette giorni di rialzi passano dalla cassa a riscuotere i guadagni. Inoltre la trimestrale in perdita di Fiat ha spinto l’intero listino verso il basso.

Negli Stati Uniti le parole incoraggianti di [p]Ben Bernanke[/p] sulla ripresa e sui segnali di miglioramento della congiuntura mondiale, uniti alle buone trimestrali di alcune grosse company americane tra cui la Apple, hanno fatto chiudere Wall Street in positivo. Oggi invece cambia nettamente la situazione, a causa della trimestrale negativa di [s]Morgan Stanley[/s], che vede i listini aprire con il segno meno.

Gli effetti del caso UBS-fisco americano si fanno sentire.
La sentenza del tribunale americano non è ancora stata formulata, e UBS ha ancora tempo fino al 3 agosto per trovare un accordo con le autorità fiscali americane , ma già si fanno sentire gli effetti.
Infatti nell’attesa che la sorte dei 52 mila clienti americani di UBS sia decisa, molte istituzioni bancarie svizzere hanno deciso di non accettare i nuovi clienti americani che decidono di aprire dei conti presso di loro. Questo naturalmente per evitare di trovarsi nelle stesse condizioni del colosso elvetico e quindi rischiare degli inconvenienti con le autorità americane. Ugualmente le banche rossocrociate hanno deciso di chiudere i conti di clienti svizzeri residenti negli USA.

Il fenomeno non riguarda solo i due colossi bancari UBS e Credit Suisse, ma ha contagiato anche gli istituti minori quali Raiffeisen, Migros Bank e Sarasin, che non hanno una clientela così estesa negli States. Questi istituti minori cominciano a considerare troppo elevato il rischio di avere dei clienti americani per gli eventuali costi che potrebbe comportare un contenzioso con le autorità americane per cui o evitano di entrare in contatto con la clientela americana oppure chiedono garanzie e documentazioni che li dispensi da eventuali rischi.

Societa’ Listino di Riferimento Prezzo Valuta Var%
Allianz Deutsche Börse (XETRA) 70,65 EUR 0,90%
American Express NYSE 29,35 USD 1,59%
Axa EURONEXT 13,95 EUR 3,26%
Azimut BORSA ITALIANA 6,97 EUR -0,43%
Banca Generali BORSA ITALIANA 6,60 EUR -0,45%
Bank of NY Mellon NYSE 29,24 USD -0,95%
Barclays LSE 309,30 GBp -1,18%
BlackRock NYSE 180,53 USD -2,32%
BNP EURONEXT 49,73 EUR -1,66%
BPM BORSA ITALIANA 4,06 EUR -0,25%
Citigroup Inc NYSE 2,73 USD -2,15%
Credit Agricole EURONEXT 9,96 EUR -0,17%
Credit Suisse Group SWISS MARKET EXCHANGE 49,86 CHF -3,56%
Deutsche Bank Deutsche Börse (XETRA) 49,07 EUR -0,07%
Dexia EURONEXT 5,48 EUR -0,96%
Fortis EURONEXT 2,63 EUR -0,75%
FT Inv. NYSE 76,49 USD 3,53%
Goldman Sachs NYSE 158,78 USD -0,78%
Henderson LSE 95,00 GBp 1,88%
HSBC Investments LSE 550,00 GBp -1,61%
ING EURONEXT 8,00 EUR -0,92%
IntesaSanpaolo BORSA ITALIANA 2,45 EUR 2,73%
Invesco NYSE 18,53 USD 0,49%
Janus Capital Group NYSE 12,29 USD -1,76%
Jp Morgan NYSE 37,15 USD 0,46%
Julius Baer SWISS MARKET EXCHANGE 43,66 CHF -2,33%
Legg Mason NYSE 26,12 USD 4,73%
Man Group LSE 280,00 GBp -2,01%
Mediobanca BORSA ITALIANA 9,00 EUR 0,11%
Mediolanum BORSA ITALIANA 3,71 EUR -1,20%
Morgan Stanley NYSE 27,69 USD -2,29%
Montepaschi Siena BORSA ITALIANA 1,20 EUR 0,17%
Natixis EURONEXT 1,38 EUR 1,47%
Nordea bank OMXNORDICEXCHANGE 65,00 SEK -0,46%
Raiffeisen wienerborse 27,86 EUR 1,13%
Schroders LSE 868,50 GBp -0,69%
Skandia (Old Mutual) LSE 92,15 GBp 3,66%
State Street NYSE 47,26 USD -3,18%
Ubs SWISS MARKET EXCHANGE 14,28 CHF -1,38%
Unicredit BORSA ITALIANA 1,93 EUR 1,37%

Dati di chiusura del 21 luglio 2009, fonte Bluerating.com;

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