Segnali di ripresa del dollaro anche nel medio termine

Il recupero del dollaro è proseguito anche ieri, in una giornata dal sapore antico, ovvero una giornata in cui la price action a favore del biglietto verde è stata costruttiva e lenta. Peraltro la novità rispetto al recente passato è stata la rinnovata decorrelazione tra movimenti della divisa Usa e dello Yen che solitamente nelle sedute di discesa dei listini azionari si muovono nella stessa direzione ed invece ieri si sono mossi addirittura al contrario. Mentre Eurusd scendeva il UsdJpy saliva, il che sarebbe logico in condizioni di mercato normale, perché il mercato sappiamo essere ancora dollarocentrico, ma nelle condizioni attuali di piena crisi, solitamente alla discesa di Eurusd corrisponde una discesa di UsdJpy. Questo significa che il sentiment del mercato e le correlazioni potrebbero cambiare e francamente è quello che , almeno nel mercato valutario, molti si augurano e auspicano. Abbiamo sempre chiarito, in queste pagine, come condizione necessaria per il cambiamento delle correlazioni fossero le aspettative sui tassi, ovvero il giorno che fossero terminate le aspettative di tassi bassi, allora gli investitori avrebbero nuovamente cominciato a cercare rendimenti su quelle valute che avrebbero potuto offrire tassi migliori, ed invece potrebbe accadere che questo evento possa essere anche anticipato rispetto a quanto da noi ipotizzato.
Ieri i dati macro hanno evidenziato un peggioramento della congiuntura americana, con gli ordini di beni durevoli scesi di più delle attese e i listini hanno leggermente perso quota. In questi casi dobbiamo, come sempre facciamo cercare nell’analisi tecnica qualcosa che riesca ad aiutarci per individuare i prossimi trend,
Per tale ragione mostriamo il grafico di NzdUsd, spesso in passato anticipatore di movimenti sostanziali a favore di questa o quella valuta.

Il grafico in questione evidenzia una divergenza ribassista sullo stocastico che potrebbe essere confermata questo venerdì in chiusura di settimana, con obiettivi, dopo il mancato superamento dell’area di 0.6700 – 0.6730 che potrebbero portare i prezzi tra 0.6200 e 0.5500 (ovvero i vari ritracciamenti di Fibonacci che emergono dall’ultimo movimento di rialzo). Anche il grafico su base giornaliera evidenzia la possibilità di una inversione o almeno di una correzione significativa e se così fosse, per correlazione dovremmo attenderci un periodo, da qui a fine settembre, di movimenti a favore del biglietto verde. Ora non sappiamo se a questo coinciderà un aumento dell’avversione al rischio e quindi una discesa dei mercati azionari, oppure se l’eventuale recupero del dollaro nascerà su basi diversi ovvero sulle attese di un recupero anticipato ed una uscita dalla crisi prima degli altri paesi, ma certo è che in questo momento l’analisi tecnica farebbe pendere l’ago della bilancia a favore di un recupero della divisa Usa.

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