Inflazione al 2% in Eurolandia, non succedeva dal gennaio 2013

PREZZI SALGONO DEL 2% IN EUROLANDIA – L ‘inflazione ha toccato a febbraio il 2% annuo nell’area dell’euro  (Ue-18), per la prima volta dal gennaio 2013. Lo ha annunciato oggi Eurostat e il dato secondo molti metterà ulteriormente sotto pressione il board della Bce che si riunisce la prossima settimana, dato che l’obiettivo della banca centrale europea è di mantenere la crescita dei prezzi sotto, anche se vicino, al 2% annuo.

QUANTITATIVE EASING BCE NON CORRE ANCORA RISCHI – Va tuttavia notato come l’aumento dei prezzi, molto rapido (a novembre l’inflazione in Eurolandia viaggiava sullo 0,6% annuo, poi è salita a +1,1% in dicembre e a +1,8% a gennaio) è da attribuirsi quasi esclusivamente agli aumenti dei prezzi di beni petroliferi e alimentari, senza tener conto dei quali a febbraio l’aumento dei prezzi al consumo è molto più modesto e pari a +0,9% annuo. Così Mario Draghi, presidente della Bce, dovrebbe proseguire il programma di quantitative easing almeno fino a fine anno, anche se da aprile la quantità di acquisti sul mercato calerà come previsto da 80 a 60 miliardi al mese.

IN GERMANIA AUMENTERANNO LE PROTESTE – Del resto con 15 milioni di persone tuttora senza lavoro in Eurolandia (pari ad una disoccupazione media del 9,6%) è improbabile un rimbalzo dei salari. Poiché tuttavia l’inflazione ha già raggiunto il 2,2% in Germania, col passare dei mesi l’avvicinarsi delle elezioni politiche potrebbe portare i rappresentanti tedeschi in seno al board Bce a tornare a chiedere a gran voce che la Bce interrompa le misure straordinarie adottate in questi ultimi due anni per cercare di debellare la deflazione e far ripartire la crescita in Eurolandia.

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