Euro al tentativo di rottura

Ci ritroviamo a commentare un finale del mese che vede sostanzialmente confermato il quadro che descriviamo da qualche tempo a questa parte, con un leggero aumento di volatilità nella giornata di venerdì a causa del fatto che, molto spesso, sul finire del mese i fondi vadano a ribilanciare le proprie posizioni valutarie in base all’andamento delle altre asset class detenute in portafoglio.
Rimbalzo del rischio confermato sul lato equity (ogni frenata è ancora interpretata dalla maggior parte degli operatori come correttiva e quindi fisiologica), dollaro e yen che mostrano la loro debolezza proprio grazie alla correlazione marcata tra avversione al rischio e valute rifugio, mercati emergenti che salgono e che sembrano destinati a continuare questa strada (a tal riguardo ricordiamo che martedì la RBA potrebbe annunciare ufficialmente la fine del suo easing bias).
Il GDP del secondo trimestre, atteso dagli analisti a -1.5%, è risultato essere migliore delle aspettative, facendo registrare un -1% ed i movimenti di reazione del dollaro indovinate come sono stati? Chi segue da tempo le nostre analisi, anche senza aver seguito le price actions ed i movimenti di venerdì, sarà senza dubbio pronto a lanciarsi in una sicura risposta, tenendo conto anche del quadro generale sopra descritto: il dollaro si è indebolito! Come accade da un po’ di tempo infatti, di fronte ad un contesto generale in miglioramento il biglietto verde soffre, rimanendo per ora comunque ancora in range, sia contro l’euro che contro lo yen. Contro la moneta unica, dopo la pubblicazione del dato siamo passati in maniera abbastanza veloce e decisa da 1.4095 ad area 1.4300, mentre contro la valuta del sol levante da 95.80 a 94.50 (70 nel momento in cui si scrive).
L’analisi tecnica suggerisce ancora un eurodollaro verso la rottura dei massimi precedenti, 1.4340, nonostante vi sia già una prima volta avvicinato ed abbia subito un deciso arretramento. Nel breve potrebbe essere interessante valutare la zona di acquisto di 1.4220 (suggerita da una S1 10 min) per un ritorno alla ricerca del massimo sopraindicato.

Il dollaro yen da venerdì si mantiene all’interno di un range compreso fra 94,50 e 94.90: soprattutto il livello superiore appare interessante per una vendita di dollari, confermato peraltro dall’eventuale test, su timeframe a 10 minuti, della media mobile a 100 periodi esponenziale.
Passando al cable abbiamo notato negli ultimi due giorni una zona di congestione nei pressi dei massimi a 1.6770: questa zona potrebbe respingere il cambio sino al supporto di 1.6570, nelle prossime ore.
Terminiamo con l’euro franco, dove il movimento repentino di discesa di venerdì ha riavvicinato livelli interessanti: il primo livello a cui provare un acquisto di moneta unica è posizionato a 1.5215, la cui rottura esporrebbe il cambio ad un’ulteriore discesa sino al livello preferito di acquisto 1,51 figura.

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