La scommessa di King

Talvolta sui mercati si parla di “sorprese” in positivo o negativo. Raramente, invece, si parla di “scommesse”; eppure è proprio quello che definiremmo la mossa di Mervyn King, Governatore della Bank of England che nella giornata di ieri ha mantenuto i tassi stabili allo 0,5% ma ha incrementato di 50 miliardi di sterline il quantitative easing. Dunque ora l’Inghilterra si trova inondata con ancora più liquidità (175 miliardi di sterline in totale a fronte dei 125 miliardi precedentemente stanziati). King “scommette” che può mantenere una politica monetaria così espansiva senza doversi preoccupare dell’irruenza con cui l’inflazione ripartirà una volta che la produzione industriale e la crescita entreranno di nuovo in territorio positivo. Ricordiamo che 175 miliardi di sterline rappresentano il 12% del PIL inglese e rende la strategia di uscita sempre più delicata e rischiosa. La Banca Centrale Europea invece ha scelto strumenti che non implicano rischi simili. Le operazioni di rifinanziamento della BCE sono strumenti semplici e soprattutto la BCE non ha adottato il quantitative easing nel senso stretto del termine. Anche ieri l’Esecutivo ha deciso di mantenere i tassi stabili all’1%, senza indulgere né in quantitative easing né in credit Easing. La BCE, a nostro parere, è la banca centrale che più ha mantenuto una scorta di “munizioni” in caso di emergenza.  Passiamo all’analisi di quello che ci aspetta oggi: il dato imminente sui Non-Farm Payrolls. Questo dato misura i nuovi posti di lavoro creatisi o persi mensilmente a livello nazionale dai lavoratori d’aziende non operanti nel settore agricolo e quindi è un dato fondamentale per capire il quadro dinamico dell’occupazione negli USA. Stiamo assistendo in effetti ad un rallentamento della perdita di posti di lavoro, ma la disoccupazione ha raggiunto il massimo da 26 anni a questa parte. Ci si aspetta comunque un incremento del tasso di disoccupazione al 9,6% ed un dato di – 325 mila posti di lavoro. Se a questo si aggiunge il declino del salario medio, possiamo capire perché il quadro occupazionale USA non è ancora invidiabile, e perché la forza del “consumatore americano” stenterà ancora per qualche tempo a riprendere vigore. Un dato simile esce anche per il Canada oggi: anche se la BoC ha previsto l’uscita dalla recessione per la fine del terzo trimestre 2009, ci si aspetta un tasso di disoccupazione all’8,8%. Qualsiasi dato negativo terrà il UsdCad sostenuto e potrà rafforzare la divergenza rialzista che abbiamo segnalato già da martedì 4 agosto.
Rispetto all’idea che ci siamo fatti ieri sul cambio eurodollaro, la situazione tecnica non è variata particolarmente. Dopo la rottura, di lunedì, della resistenza posta a 1.4340 è possibile notare come questa sia diventata il supporto al movimento impulsivo seguente. La nuova resistenza è ora 1.4440, già toccato almeno tre volte negli ultimi quattro giorni, osservando un grafico a 240 min.

Passiamo al dollaro yen, per il quale, dopo l’ennesimo test nella giornata di ieri, possiamo indicare con maggiore certezza un livello di resistenza nei pressi di 95.80. Circa una figura al di sotto è presente la zona di supporto per le prossime ore.
La mossa a sorpresa della BoE non ha lasciato indifferente il mercato: la sterlina ha reagito con un notevole deprezzamento su tutti i fronti.
Partendo dal cable siamo giunti con un’impressionante velocità al supporto di medio periodo a 1.6750, lasciando sul terreno esattamente tre figure. Per la giornata di oggi gli stocastici in ipervenduto suggeriscono livelli, nei pressi del supporto a 1.6750, come interessanti per una risalita con un occhio di riguardo puntato ai dati americani del pomeriggio.
Continuiamo con l’euro sterlina, dove è stato messo in discussione il movimento di discesa, iniziato gli ultimi giorni di luglio, con un deciso recupero della moneta unica. Il prossimo obiettivo si trova a 0.8580 mentre il supporto a questo nuovo spunto rialzista si trova nei pressi di 0.8520.
Terminiamo con la sterlina nei confronti dello yen, dove abbiamo assistito ad un deciso recupero della moneta del Sol Levante dopo che il cambio ha raggiunto il doppio massimo dell’anno nei pressi di 162.60. Nonostante il movimento la tendenza primaria di risalita di GbpJpy non appare ancora a rischio, avendo un livello di supporto chiave lontano, nei pressi di 157.50, come indicato dalla regressione lineare dai minimi di luglio a 147, per di più confermato dalla media mobile di lungo periodo e da un’area di congestione della fine del mese scorso.

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